Com'è fatta la custom giapponese: tutti i segreti della Yamaha XV 950.
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Quando si parla di motociclette custom, il primo nome che viene in mente è senza dubbio quello delle Harley-Davidson di fattura americana.
Sicuramente il trend è partito dal territorio U.S.A. e questo non può essere negato; nel corso degli anni, tuttavia, le più prestigiose case motoristiche sparse per il mondo hanno progettato i loro modelli di motoveicoli custom, a volte fallendo miseramente, altre volte riuscendo a dire la loro nel panorama mondiale.
Quest’oggi, daremo un’occhiata ad uno dei modelli di maggior successo della casa motoristica giapponese yamaha: prepariamoci dunque a scoprire tutti i segreti della Yamaha XV 950.
Da segnalare immediatamente, nel caso della Yamaha XV 950, la mancanza, salvo annunci nella seconda metà di questo 2021, dell’allestimento con motore Euro5 (non tutti i modelli possono essere aggiornati come la Yamaha Mt 07 2021).
Il V2 da 942cc che spinge la custom giapponese è infatti un Euro4, per il momento ancora tranquillamente tollerato dalle normative antinquinamento.
La due ruote nipponica non ha paura di presentarsi per quello che é: una moto da passeggio, magari anche per l’utilizzo quotidiano, ma sicuramente non una sportiva e poco adatta alle città trafficate.
54cv a 5.500rpm è la potenza massima raggiungibile dalla Yamaha XV 950, a dimostrazione della sua inesistente vena sportiva; sono invece i suoi 80nm di coppia a 3.000rpm che fanno trasparire la sua vera indole: la Yamaha XV 950 consente a chi la guida di gestire interamente la disponibilità del motore sin dallo stacco della frizione in prima marcia.
5 rapporti disponibili, distribuzione monoalbero e raffreddamento ad aria rendono questa moto piacevolissima da gestire nel guidato, senza dover utilizzare troppo il cambio (salvo una sconsigliata parentesi in qualche cittadina affollata).
Inutile cercare l’apertura del gas oltre i 5.000rpm, a quel punto la Yamaha XV 950 avrà già dato tutto quello che poteva in termini di erogazione.
Presente un pacchetto elettronico poco invasivo, che si limita ad agire tramite ABS.
Discreto il serbatoio con 13L (4,3L in riserva).
Il Telaio a doppia culla sta a significare solo una cosa: la Yamaha XV 950 risulta comodissima sia per il pilota che per il passeggero.
Non una macinachilometri, ma il fastidio alla schiena non arriverà tanto presto, questa è una garanzia.
Sospensioni semplici: forcella telescopica da 41mm all’anteriore e forcellone oscillante al posteriore (da segnalare una risposta un filo brusca di quest’ultimo). Discreta l’escursione di 135mm d’avanti e 110mm dietro, sempre a volerci ricordare che la moto non vuole essere spinta oltre certi limiti.
Lo stesso impianto frenante non è pensato per mordere con forza: disco singolo da 298mm sia all’anteriore che al posteriore
Chiudono la gommatura della Yamaha XV 950 i cerchi da 19′ d’avanti (100/90 gli pneumatici) e addirittura da 16′ dietro (150/80 gli pneaumatici): massima guidabilità è la parola d’ordine di questa custom.
Non possono tuttavia passare inosservati gli oltre 250Kg di peso (252Kg in ordine di marcia), i quali rappresentano il principale scoglio nelle manovre da fermo, oltre che, per i più inesperti, un possibile impedimento quando si viaggia a basse velocità.
Con un prezzo di listino di 9.499€ la Yamaha XV 950 non è sicuramente alla portata di tutti, sebbene offra un rapporto qualità prezzo generalmente molto positivo.
I principali difetti della moto risentono principalmente dell’inesperienza del guidatore, ma tolta quest’ultima, resta poco o nulla da correggere (L’ammortizzatore posteriore, come detto, è un pò brusco, ma basta farci l’abitudine o comprare la versione R).
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