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Valentino Rossi: uno dei personaggi che ha lasciato e continua a lasciare il segno nella storia del motociclismo.
Grazie alle sue imprese in pista fa parlare sempre parlare di sé.
Quando si nomina Valentino Rossi chiunque, dai grandi ai piccini, sa di chi stiamo parlando, di lui, The Doctor, di quel numero 46, che molti appassionati hanno deciso di tatuarsi sulla pelle, stiamo parlando di un personaggio che di prepotenza ha scritto il suo nome nella storia mentre la stava facendo.
Molti personaggi importanti delle due ruote del passato, uno su tutti il grandissimo Giacomo Agostini, hanno riferito parole di elogio a questo grande pilota per cui il tempo sembra non passare mai.
La sua carriera abbastanza lunga è stata fino ad ora segnata da numerosi successi, numerose moto, numerose scuderie, numerosi colori portati in giro a velocità impensabili per i comuni mortali, sulle piste di ogni circuito del mondo, col sole, col caldo ma anche col freddo e con la pioggia.
La gente del suo paese, Tavullia, lo ama in maniera indissolubile, il pubblico lo ama e lo odia allo stesso tempo, ma nessuno riesce a ipotizzare e pensare al momento in cui, prima o poi, dovrà affrontare l’ultima gara.
La sua carriera è densa di vittorie, di sconfitte, ma anche di episodi e duelli che sono rimasti impressi nella mente degli appassionati; sfide al limite del regolamento, talvolta, ma che pur sempre rimarranno nella storia del motociclismo italiano.
Sono cinque i duelli ‘storici’ del Dottore, che hanno lasciato il segno, duelli marcati a fuoco con il numero 46.
È l’8 aprile 2001 siamo a Suzuka in Giappone e si corre la prima gara della stagione, Max Biaggi è in testa, Valentino Rossi lo tallona e gli sta a ruota.
Tenta di superarlo più volte ma non ottiene nessun risultato. Il Dottore lo vuole passare e vincere la gara, ma Biaggi sa il fatto suo.
L’occasione ghiotta arriva all’ultimo tornantino della pista; Rossi tenta di infilare l’avversario dall’interno della curva ma non c’è niente da fare, Biaggi si protegge con un gomito e manda Rossi fuori pista. Ma il Dottore non molla, sfrutta il fuoripista per superare l’avversario, sempre dall’interno.
Durante la manovra ‘tocca’ il freno di Max Biaggi, ma questo sorpasso, o duello, entrerà nella storia per il dito medio che Rossi mette in bella mostra non appena superato Biaggi. La gara termina con una volata al fotofinish tra i due sul filo del millesimo di secondo.
Jerez De La Frontera, Spagna, 10 aprile 2005, lo spagnolo Sete Gibernau gioca in casa: vuole vincere nella sua terra, vuole vincere il mondiale e lo sta facendo.
Valentino Rossi non ci sta e lo tallona col fiato sul collo. Recupera posizioni durante la gara e va a prendere Gibernau all’ultimo giro, unico problema non da poco è passarlo e vincere la gara.
L’ultima curva del circuito è il momento per farlo e lo fa. Mette in atto una manovra che dopo l’episodio diventerà assolutamente fuori dal regolamento: infila l’avversario dall’interno, si toccano o, meglio, Rossi lo tocca con quella manovra che la storia ormai ricorda come ‘la spallata‘.
Il Dottore spintona nel senso più pratico del termine Gibernau, lo ‘sportella’ al punto tale che lo manda fuori dalla pista. Rossi vince e Gibernau, nonostante tutto, arriva secondo.
È il 20 luglio 2008, Laguna Seca, Usa. La sfida che ha infiammato la gara è quella tra Valentino Rossi e Casey Stoner. Per tutta la gara è un tira e molla tra i due, nessuno è disposto a cedere il passo e lasciar vincere la gara all’avversario.
Rossi le prova tutte per passare l’americano, ma sembra davvero ‘in giornata’ e lo mette in difficoltà, la storia racconta che Rossi non molla fino a quando la gara non è finita e anche in quel caso lo ha dimostrato con i fatti.
È dietro a Stoner e vuole superarlo a tutti costi: deve inventarsi qualcosa. Detto fatto Rossi infila il suo avversario dall’interno (manovra che è tra le sue specialità) ma l’asfalto è finito, il suo avversario sta affrontando la curva sui cordoli.
Allora il Dottore prende la via ‘sabbiosa’, esce fuori dalla pista, sorpassa Stoner e rientra in pista con il suo avversario alle spalle. Anche questa manovra è poi diventata sanzionabile per regolamento dopo l’episodio.
Barcellona è la terra di Jorge Lorenzo, la data storica in questo caso è il 14 giugno 2009 e lo spagnolo si sta avviando verso la vittoria in casa. Ancora non sa che il destino, un destino marchiato col numero 46, gli sta giocando un brutto scherzo.
La protagonista indiscussa dei duelli storici di Rossi è sempre lei: l’ultima curva, quella che fa pensare che i giochi oramai siano fatti, quella dove se ti inventi qualcosa o ti va bene o mandi tutto a monte.
Rossi tallona l’avversario forse causandogli uno stress psicologico notevole. Dopo buona parte della gara in testa, Lorenzo sta tenendo duro e si avvia alla vittoria, ma all’ultima curva a destra succede l’irreparabile: il Dottore lo sorpassa, inventandosi uno spazio che materialmente non esiste, ma lo fa e compie un’altra impresa importante nella sua carriera.
È il 27 giugno 2015 circuito di Assen in Olanda, una gara che ha trascinato una scia di polemiche e dubbi. I protagonisti, questa volta, sono Valentino Rossi e Marc Marquez.
La gara è infuocata sin dai primi giri, Rossi in pole position sfreccia a ritmi frenetici per ben 20 giri imponendo tempi notevoli a Marquez, che lo tallona.
Dopo 20 giri Marquez, con un sorpasso dall’interno, diventa primo e per 4 giri impone il suo di ritmo, ma Rossi non ci sta e si inventa un sorpasso dall’esterno che lo porterà a vincere la gara.
I due sorpassi sono densi di spintonate e manovre al limite, al punto tale che alla fine della gara sono seguiti interrogatori ai due piloti per stabilire la verità dei fatti.