Ursula von der Leyen e il futuro dell’industria automobilistica europea

Un appello urgente per una revisione delle norme sulle emissioni di CO2

Il contesto attuale dell’industria automobilistica

Negli ultimi anni, l’industria automobilistica europea ha affrontato sfide senza precedenti, in particolare a causa delle nuove normative sulle emissioni di CO2. La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente annunciato l’intenzione di incontrare i costruttori di auto a gennaio, ma i leader del settore, come Luca de Meo, Presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), chiedono interventi immediati. La necessità di un’azione rapida è diventata cruciale per garantire la competitività e l’occupazione nel settore.

Le nuove normative sulle emissioni di CO2

Le nuove normative, che entreranno in vigore nel 2025, impongono limiti severi sulle emissioni medie di CO2 delle auto e dei furgoni. Chi non rispetterà questi limiti rischia di incorrere in sanzioni significative, pari a 95 euro per ogni grammo di CO2 oltre il limite, moltiplicato per il numero di veicoli venduti. Questo scenario preoccupa non solo i costruttori, ma anche i governi di diversi paesi europei, che hanno sollecitato una chiara posizione politica da parte della Commissione europea entro la fine del 2024.

Le conseguenze economiche per l’industria

L’ACEA ha messo in evidenza che l’industria automobilistica europea, che impiega circa 13,2 milioni di persone, potrebbe subire perdite fino a 16 miliardi di euro in capacità di investimento a causa delle sanzioni. Questo potrebbe portare a una riduzione della produzione e a una maggiore concentrazione del mercato, con i costruttori che potrebbero essere costretti a vendere veicoli elettrici in perdita. La transizione verso la mobilità a zero emissioni, pur essendo un obiettivo condiviso, non sta procedendo come previsto, con le vendite di veicoli elettrici che si attestano attualmente attorno al 13% del mercato.

La necessità di flessibilità legale

De Meo ha sottolineato l’importanza di una flessibilità legale per mantenere gli investimenti e garantire una transizione efficace verso la mobilità verde. Secondo lui, in un sistema ben funzionante, le sanzioni dovrebbero essere l’eccezione e non la norma. L’ACEA ha promesso investimenti significativi nella transizione, ma la rigidità delle attuali normative potrebbe portare a danni irreversibili per l’industria. È fondamentale che la Commissione europea ascolti le richieste del settore e adotti misure che possano sostenere la crescita e l’innovazione.

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