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Uaz Hunter è un nome che potrebbe risultare nuovo per chi non avesse un “background” solido nell’automobilismo. Uaz, infatti, è una casa automobilistica nata in Russia negli inizi degli anni ’40. La sua creazione infatti risale precisamente nel luglio del 1941 in quella che oggi chiamiamo semplicemente Russia ma allora era Unione Sovietica. Il nome è sicuramente curioso. Uaz infatti è in realtà l’acronimo di un nome ancora più particolare e per noi quasi impronunciabile. Infatti la nomenclatura estesa di questo marchio è Ul’janovskij Avtomobil’nyj Zavod. Abbiamo di fronte un’auto che fa parte della storia ma non temete: il 4×4 che analizziamo per voi è super moderno.
Uaz Hunter: look vintage
Non possiamo certo dire che questo modello rinneghi le sue origini. Infatti quello che abbiamo di fronte è un fuoristrada d’altri tempi. Il look è quello tradizionale, disegnato da delle linee curve e tondeggianti come si usava un tempo, donando all’auto un aspetto simpaticamente vintage.
Il nostro fuoristrada non è altro che la versione 2020 del modello del 1972, il 469B. Questo modello era creato appositamente per l’uso militare quando in Russia c’era ancora il socialismo reale. Questo modello oggi si chiama Hunter e non è cambiata in modo radicale. L’aspetto rimane quello duro e crudo di una volta ma con qualche extra. Il telaio a longheroni per esempio è robusto e sa andare sui tracciati fuoristrada, anche i più impegnativi. Inoltre, ci sono le sospensioni ad assale rigido a migliorare il comfort.
Interni e dotazioni
L’abitacolo è davvero spazioso però accedervi non è un gioco da ragazzi. La parola chiave, infatti, è uno stile spartano, che ben si abbina allo spirito con cui è nata. Ci sono dotazioni ben fatte ma sono davvero ridotte nel numero. Abbiamo infatti il servosterzo e basta perchè poi di optional si può aggiungere la radio e i sedili anteriori riscaldabili. un must che nella fredda Russia non può mancare. Dimentichiamoci invece l’aria condizionata e – udite,udite- niente airbag.
Per chi volesse acquistarla, in Italia arriva solo la versione in tettuccio rigido mentre purtroppo non è previsto l’arrivo di quella con la capote in tela.
La motorizzazione
Che motore avrà una 4×4 così “grezza”, nel senso buono del termine?
Il motore che alimenta questa robusta auto è un 2.7 a quattro cilindri che ha la potenza di 135 cavalli a spingerla sui sentieri impervi. Per quanto riguarda le sospensioni di cui parlavamo, sono ad assale rigido e quelle anteriori hanno le molle elicoidali, mentre le posteriori posseggono le balestre. La trazione, manco a dirlo, è integrale però è inseribile. Il cambio è abbinato ad un riduttore ed è di origine Hyundai.
Esito finale: bellissima e grezza però pecca nei comfort, davvero pochi, e nella guidabilità. Infatti non c’è paragone con le auto moderne in comodità e guidabilità sull’asfalto e i consumi sono alti. Per ridurli, tuttavia, c’è anche una versione a Gpl.
Qual è il nome dell’importatore?