Scopri come funzionano i tutor autostradali e quali sono i limiti di velocità da rispettare.
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I tutor autostradali sono dispositivi fondamentali per garantire la sicurezza sulle strade italiane. Questi sistemi di rilevazione della velocità, attivi su circa 1.670 km di autostrade, sono stati riattivati negli ultimi anni dopo una serie di controversie legali riguardanti i brevetti. La Polizia Stradale gestisce questi dispositivi, programmando le loro attività e monitorando le infrazioni. A differenza degli autovelox, i tutor misurano la velocità media di un veicolo su un determinato tratto, offrendo un metodo più efficace per controllare il rispetto dei limiti di velocità.
I tutor utilizzano la tecnologia SICVE, acronimo di ‘sistema informativo per il controllo della velocità’. Questa tecnologia è stata recentemente aggiornata con la versione SICVE-PM, che offre una scansione più dettagliata delle immagini dei veicoli e una maggiore efficienza nel rilevamento delle infrazioni. I limiti di velocità in autostrada sono stabiliti dal Codice della Strada, con un massimo di 130 km/h, che può essere elevato a 150 km/h in tratti specifici, mentre per i neopatentati il limite è fissato a 100 km/h.
Attualmente, sono in funzione 176 tutor autostradali, distribuiti su diverse tratte in tutta Italia. La Polizia Stradale aggiorna regolarmente l’elenco dei dispositivi attivi, e l’ultimo aggiornamento risale al . I tutor sono dislocati in punti strategici, come tra Caserta e Roma, e lungo le principali arterie autostradali del paese. È importante per gli automobilisti essere a conoscenza di questi dispositivi e rispettare i limiti di velocità per evitare sanzioni, che possono includere la decurtazione dei punti dalla patente.