Triumph Speed Triple 1200 RS, sfida alle altre hyper-naked

Vista l'escalation di prestazioni che ha riguardato le naked negli ultimi tempi, Triumph non è stata a guardare ed ha aggiornato la sua "Speed"

Ormai è abitudine delle case motociclistiche sfornare delle naked che si possono tranquillamente inquadrare come delle sportive private della carena, viste le potenze ormai arrivate alla soglia dei 200 cavalli. Dopo la Ducati Streetfighter V4 e la KTM Superduke 1290, anche la Triumph Speed Triple 1200 RS ha compiuto un deciso passo in avanti, passando da essere una maxi-naked a essere una vera hyper-naked.

Triumph Speed Triple 1200 RS

Rispetto alla vecchia Speed Triple, il modello 2021 ha un motore di 1160cc che sostituisce il vecchio propulsore da 1050cc, con la potenza che cresce di 30 cavalli rispetto ai 150 del precedente modello, arrivando così a quota 180 cavalli erogati a 10.750 giri/min mentre la coppia passa da 117 nm a 125 nm a 9.000 giri/min. Tutti questi numeri uniti ad un peso inferiore ai 200 kg in ordine di marcia – 198 per la precisone – rendono la moto estremanete interessante anche dal punto di vista della guidabilità.

Ciclistica ed elettronica al top

Sulla nuova Speed Triple le sospensioni sono completamente regolabili, proprio come sulla vecchia 1050 RS, infatti i modelli di forcella e monoammortizzatore sono rimasti gli stessi: Ohlins NIX30 e Ohlins TTX36. Anche l’impianto frenante è composto da materiali di prima categoria come le pinze Brembo Stylema e la pompa Brembo MCS. Per quanto riguarda l’elettronica, tutto si basa su una piattaforma inerziale a sei assi tutta nuova. I “riding mode” sono addirittura 5 e constentono di cucirsi addosso la moto in ogni tipo di condizione.

Prezzo e disponibilità

La nuovissima Triumph Speed Triple 1200 RS sarà disponibile a partire dal mese di marzo 2021 ad un prezzo di 17.400 euro franco concessionario, un prezzo sicuramente molto alto ma comunque inferiore rispetto ai prezzi delle concorrenti Ducati Streetfighter V4 e KTM Superduke 1290.

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Scritto da Stefano Ferrari

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