Triumph: i modelli iconici della casa motociclistica inglese

Triumph, un brand in grado di incantare ma anche di far storcere il naso, ecco gli esempi più celebri.

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Triumph é una casa motociclistica dalla lunga ed importante tradizione che nel corso dei decenni è riuscita a produrre moto che sono ancora oggi considerate icone da parte degli appassionati, ma allo stesso tempo ha partorito dei flop che non sono riusciti ad entrare nel cuore degli appassionati.

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Triumph: i modelli top con cui si è fatta apprezzare

Speed Triple T509

Seconda Speed dopo la T301 arrivata nel 1994, la T509 arriva nel 1997 ed ha come obiettivo quello di inserirsi in un mercato, quello delle naked, molto combattuto a quel tempo dominato dalla Ducati Monster. A livello tecnico faceva bella mostra di sé il forcellone monobraccio, il motore beh è il 3 cilindri tipico marchio di fabbrica, capace di inebriare con un suono particolarissimo.

Bonneville

Prende il nome del lago salato dove vanno in scena i più incredibili record di velocità, nata nel 1959 è stata aggiornata ai nostri giorni, non cambiando l’aspetto estetico, sotto la pelle però è una moto del 21esimo secolo con freni a disco e motori da 1000 o 12000 cc. Si conferma una delle moto più vendute nella storia del marchio, perfetto simbolo di longevità.

Street Triple 765

Discende dalla Speed e sin dal suo debutto ha svolto il proprio ruolo di media naked in maniera egregia, ora è stata maggiorata a livello di potenza sino a 765 cc.

Il motore 3 cilindri è quello che equipaggia dal 2019 le moto di Moto2. Oltre ad essere divertente è estremamente affidabile, dato che non vede quasi mai un’officina.

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Passiamo ai flop…

Baby Speed

E’ la Speed Four, il nome Baby Speed arriva in Italia grazie a Carlo Talamo, è un tentativo di salvare il flop commerciale della TT600 ma il motore non è all’altezza della sua fama, infatti venne adottato un 4 cilindri poco gestibile ed in più aggiungiamoci un’estetica poco gradevole ed il gioco è fatto.

Trophy 1200

Esteticamente è una copia della regina del segmento, la BMW Nine RT, inoltre è più cara sia della stessa BMW che della Honda, base costava 17.999 euro e la versione accessoriata superava i 20.000 euro.

Eppure alla guida il tre cilindri da 134 cavalli, il telaio in alluminio e il famoso forcellone monobraccio la rendevano davvero godibile. Scelta sbagliata in termini di posizionamento, a volte capita.

Daytona 955i

Sportiva nata per dare fastidio alle giapponesi, moto che in quel periodo, 2002, dominavano il mercato.

La forma era si originale ed anche la scelta del 3 cilindri. Questa moto fermò la progressione della Daytona che fallì con le successive 675 e 765.

Ora si spera che la nuova 660 (foto di copertina) possa far cambiare rotta alle sportive di questo marchio.