La storia di Toyota alla 24 ore di Le Mans risale al 1985, sebbene la casa non abbia ancora ottenuto una vittoria secca.
Trascurando le altre gare del WEC (Campionato Mondiale di Endurance), Toyota è arrivata al più seconda in quattro occasioni.
Gli sforzi di Toyota nelle gare di Endurance erano cessati col 1999, quando Audi divenne la potenza predominante nel campionato, vincendo poi 14 dei 15 eventi passati da allora. Nel conteggio c’è anche la vittoria Bentley del 2003, che sotto la pelle era un’Audi a tutti gli effetti.
Volendo spezzare il dominio Tedesco, Toyota tornò sul Circuit de la Sarthe nel 2012. La sua arma, la TS030 Hybrid, non giunse al termine delle 24 ore, riportando subito gli ingegneri al lavoro. Ci fu un miglioramento sulla vettura nel 2013, ma Toyota dovette attestarsi al secondo posto. Infine, nel 2014, gli sforzi del costruttore giapponese hanno fruttato la vittoria del Campionato, pur arrivando ancora secondi nella tappa regina.
Il merito lo si deve alla TS040 Hybrid, un concentrato di tecnologia di altissimo livello, mentre i piloti che si dividono il volante e le due macchine in gara sono Alexander Wurz, Nicolas Lapierre, Kazuki Nakajima, Anthony Davidson, Sebastien Buemi and Stephane Sarrazin
La vettura combina una propulsione elettrica e a benzina, stipata in un corpo più stretto e aerodinamico rispetto alla precedente versione. Come dai nuovi regolamenti, in vigore dall’anno scorso, la TS040 prende potenza da un V-8 da 3.7 litri, che garantisce 513 cavalli in parallelo a un sistema ibrido, che da solo eroga ben 473 cavalli. I sistemi, combinati assieme, producono 986 cavalli, da ripartire elettronicamente tra tutte e quattro le ruote
E’ il sistema ibrido che permette alla TS040 di avere un ottimo livello di consumo. Si tratta di due motogeneratori, posti sugli assi anteriore e posteriore; le due unità recuperano buona parte dell’energia cinetica che verrebbe altrimenti dispersa durante la frenata, generando corrente che viene stipata in un super-condensatore. Durante l’accelerazione invece il super-condensatore la rilascia, generando una quota parte di coppia motrice. Questo sistema permette a Toyota di risparmiare, come da regolamento, il 25% di carburante su ogni gara.
Il cambiamento degli ingombri ha richiesto l’utilizzo di ruote più strette: questo significa minore resistenza al rotolamento e aerodinamica, ma a pari potenza questo comporta uno stress maggiore sui punti di contatto ruota-strada. Pannelli in composito fibro-rinforzato aiutano a mantenere il peso della vettura limitato e l’aerodinamica, rivista dall’ultima versione, permette al prototipo di scaricare tutta la sua potenza a terra, nonostante le impronte pneumatico più strette.
Per quest’anno, comunque non sono previsti grandi cambiamenti rispetto al 2014. Il capo di Toyota Motorsport Yoshiaki Kinoshita ha riferito che, “in base all’esperienza dell’anno scorso, abbiamo deciso di modificare i settaggi [del pilota] in ogni macchina, e credo che questo ottimizzerà le performance globali sugli stili di guida individuali di ciascun pilota, che ora possono esprimersi al meglio. Tutti i nostri piloti sono campioni WEC, e continueranno certamente a dare il loro meglio quest’anno e in futuro”
Il WEC si apre quest’anno il 10 Aprile con la 6 ore di Silverstone, mentre il calendario segna la 24 ore di Le Mans il 13 giugno. Riuscirà Toyota a conquistare il trofeo francese?