Tesla richiama 24.000 Model 3 per un problema molto serio. A differenza dei numerosi richiami di quest’anno, questa volta Tesla ha chiesto ai suoi clienti di recarsi in officina. Infatti, l’ultimo controllo su larga scala riguarda le cinture di sicurezza e non può essere effettuato a distanza.
Tesla richiama 24.000 Model 3 per un problema alle cinture di sicurezza
Il richiamo riguarda 24.064 Tesla Model 3, con date di produzione che vanno dal 2017 al 2022. L’NHTSA, l’autorità statunitense per i trasporti, ha descritto nel dettaglio il richiamo.
“Tesla ha deciso di richiamare in modo proattivo alcune Model 3 costruite tra il 2017 e il 2022″, si legge. “Per ispezionare la fibbia della cintura di sicurezza posteriore sinistra e l’ancoraggio centrale della cintura, in modo da assicurarsi che i componenti siano fissati come specificato”.
Si ritiene che il problema sia dovuto principalmente alla scarsa manutenzione della berlina elettrica. Alcune operazioni richiedono la rimozione di queste due parti, che dipendono dallo stesso bullone. Il problema sorgerebbe se i componenti non venissero rimessi insieme correttamente.
Tesla dovrebbe inviare notifiche ai clienti via e-mail, ma l’NHTSA sta già specificando alcuni dei numeri di serie coinvolti nel problema. “I nostri dati indicano che questo richiamo potrebbe interessare il vostro veicolo 5YJ3E1EA8JF0XXXXX”.
Richiamo di Tesla Model 3 e Model S: problemi al cofano
La Commissione spiega il motivo del richiamo. Su scala europea, sta allertando sul sito “Safety Gate”. Si tratta di vibrazioni che possono alla fine causare la rottura del cofano. Questo può portare a fratture da stress lungo il riscontro di chiusura del cofano, causando l’apertura dello stesso. Secondo la Commissione, questa fragilità può “aumentare il rischio di un incidente” in caso di rottura. Infatti, il cofano potrebbe aprirsi durante la guida e colpire il parabrezza delle auto.
Questo riguarda i modelli Tesla Model S dal 2014 al 2021. Per la Model 3, il rischio riguarda le auto dall’inizio della produzione della berlina nel 2019 fino al 2021. Si tratta di una campagna che era già stata lanciata alla fine dell’anno scorso negli Stati Uniti e che ora è stata estesa al Vecchio Continente dalla Commissione Europea.