Auto elettriche: tutto quello che c’è da sapere sui tempi di ricarica

In questo articolo, illustriamo tutto ciò che c'è da sapere sui tempi di ricarica delle auto elettriche.

Per ridurre le emissioni di gas a effetto serra prodotte dal trasporto stradale è fondamentale favorire la diffusione dell’e-mobility, attraverso il passaggio dalle vetture con motore endotermico alle auto elettriche.

Naturalmente, la transizione porta con sé una serie di cambiamenti nelle abitudini degli automobilisti che riguardano soprattutto i tempi di ricarica, che attualmente sono più lunghi rispetto a quelli richiesti per i rifornimenti di carburante.

In ogni caso, è importante sottolineare come su questo fronte si stiano registrando importanti progressi negli ultimi anni, con la durata che si sta riducendo progressivamente.

Il merito è da attribuire tanto allo sviluppo di batterie al litio sempre più efficienti e avanzate, quanto alla crescente diffusione di dispositivi più performanti per la ricarica sia in ambito residenziale che pubblico.

Quanto tempo è necessario per ricaricare un’auto elettrica?

Il tempo di ricarica dell’auto elettrica dipende da numerosi fattori, tra cui il tipo di risorsa o struttura impiegata per il processo.

In ambito domestico, per esempio, si può collegare direttamente alla presa elettrica il cavo fornito in dotazione con il veicolo oppure ricorrere a una wallbox. Nel primo caso, il processo di ricarica sarà piuttosto lento, arrivando a richiedere fino alle 24 ore di tempo. In più, è bene considerare che non tutte le auto elettriche possono essere collegate alle prese domestiche.

Optare per una wallbox permette di beneficiare di tempi di ricarica più rapidi, che possono oscillare tra le 2 e le 14 ore, a seconda della potenza installata del contatore. Inoltre, integrando a questo dispositivo alla tecnologia fotovoltaica è possibile impattare meno sull’ambiente, avvalendosi per la ricarica di energia elettrica prodotta da una fonte rinnovabile come il sole.

Si tratta di una possibilità messa a disposizione da green tech energy company come Sorgenia, che propone la sua smart wallbox Pulsar Max in abbinamento a un impianto fotovoltaico, con la possibilità di usufruire anche del bonus colonnine.

In ambito pubblico, invece, si ricorre alle colonnine elettriche, strutture che possono prevedere la ricarica a corrente alternata, l’opzione più lenta, oppure a corrente continua, che permette di ottimizzare notevolmente i tempi, motivo per cui si trovano principalmente su strade extraurbane e autostrade.

Queste infrastrutture consentono di usufruire di una modalità più veloce di ricarica grazie alla loro potenza, che può andare da 50 a 350 kW. Per fare un esempio pratico, per ricaricare un’auto con una batteria di taglia media da 50 kWh sono sufficienti appena 30 minuti con una colonnina da 100 kW.

Pianificare le ricariche alle colonnine per ottimizzare i tempi

Per ottimizzare i tempi di ricarica presso le stazioni pubbliche può essere utile controllare l’infrastruttura presente nella propria zona, avvalendosi di applicazioni dedicate come MyNextMove di Sorgenia.

Inserendo la propria posizione, infatti, è possibile visualizzare tutte le stazioni più vicine, verificando se in prossimità dei tragitti compiuti quotidianamente siano disponibili anche colonnine per la ricarica rapida e ultra rapida della batteria dell’auto elettrica. Il tutto con l’opportunità di procedere alla prenotazione direttamente tramite app.

Effettuare un controllo preventivo, oltre a permettere di risparmiare tempo, risulta fondamentale in un momento storico in cui la distribuzione delle strutture sul territorio nazionale è ancora piuttosto disomogenea, soprattutto per quello che riguarda le colonnine fast e ultra fast.

Secondo l’Osservatorio europeo sui combustibili alternativi (EAFO), infatti, attualmente sono presenti solo 237 colonnine da 350 kW in Italia e circa 2 mila punti di ricarica con potenza fra 150 e 350 kW.

In ogni caso, esistono numerosi progetti in fase di realizzazione per aumentare il numero delle stazioni ultra fast entro i prossimi anni, in particolare quelle alimentate al 100% da fonti di energia rinnovabile.

Anche la batteria dell’auto elettrica impatta sui tempi di ricarica

Prima di acquistare o noleggiare una vettura elettrica è opportuno verificare anche la potenza di ricarica massima supportata dalla batteria, per capire quanto tempo serve per ripristinare l’autonomia del veicolo e spostarsi in modo sostenibile senza attendere troppo per la ricarica.

A questo proposito, in genere le citycar elettriche hanno batterie piccole da 20-30 kWh, le berline alimentate a batteria degli accumulatori da 40-50 kWh, i SUV elettrici possono arrivare a 70 kWh mentre le auto più sportive, potenti e lussuose fino a 100 kWh.

Si tratta di un aspetto importante soprattutto per chi ha bisogno di ricaricare spesso l’auto in strada, oppure per quanti percorrono molti chilometri durante l’anno.

Conoscere i tempi di ricarica richiesti da wallbox e colonnine così come la potenza supportata dalla batteria è quindi fondamentale riportare l’auto elettrica alla piena autonomia rapidamente e senza stress.

Lascia un commento

Leggi anche