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Argomento molto spinoso, il superbollo si basa su una legge che vuole apportare una sorta di equità economica, tramite una tassazione sui beni che superano un determinato valore.
L’introduzione del superbollo per le auto di lusso si basa su un disegno di legge economico diventato poi legge a tutti gli effetti, il cui principio fondamentale, il cui pilastro era quello di creare una sorta di equità economica, ovvero una sorta di giustizia volta a sottolineare il sacrosanto principio per cui ‘chi può possedere deve pagare qualcosa in più’. Ma la legge ha sortito gli effetti che si era proposta come fondamentali?
Questa è una domanda a cui non è facile dare una risposta, una domanda che necessita di un discorso approfondito che in questa guida toccheremo solo velatamente.
Senza nessuna vena polemica, un’analisi pratica basata sui dati effettivi mette in evidenza come in Italia esistano numerose auto considerate di lusso quindi, secondo la legge, soggette al pagamento di quel qualcosa in più ma a ben guardare c’è da porsi un’altra domanda specifica: quante tra queste auto pagano davvero quel qualcosa in più?
Non si sta parlando assolutamente di evasione ma del fatto che la legge offre numerose possibilità legali che portano all’esenzione, alcune delle quali analizzeremo qui di seguito. Un esempio di esse che esula dalla presente guida sta nel fatto che un’auto di lusso possa essere di proprietà di società o persone giuridiche che dir si voglia, con tutti gli annessi e connessi relativi alle detraibilità.
Il funzionamento del superbollo è abbastanza semplice apparentemente e cioè si basa sul principio che tutte le auto che superano la potenza di 185 kw sono considerate di lusso.
Dunque per la parte eccedente di potenza superiore a tale livello devono pagare una tassa di proprietà maggiorata, i cui criteri sono stabiliti in maniera precisa dalla legge. Questa legge si basa su un principio solido di equità sociale per la redistribuzione dei fondi statali.
Il calcolo dell’importo del superbollo è abbastanza semplice da mettere in atto e un esempio pratico può chiarire le idee in pochi secondi.
Supponiamo di possedere un’auto con una potenza di 200 kw, fino a 185 kw la legge sostiene che si tratta di un’auto non considerata di lusso, ma la nostra supera il criterio base nella misura di 15 kw. Cosa accade a questo valore in eccesso?
Semplice: su questa potenza viene calcolato l’importo del superbollo, con la seguente formula:
Rimane ovvio il fatto che ai 185 kw di base verrà applicata la normale tariffa della tassa di proprietà, valore che varia da regione a regione italiana.
L’importo base per ogni kw superiore ai 185, parte dalla tariffa base di 20,00 euro, ma viene ridotto con una cadenza di 5 anni. Ossia:
Lo specchio che la situazione propone mette in evidenza come la legge non abbia ottenuto i risultati sperati, un dato su tutti rivela come via via nel corso degli anni il calo delle nuove immatricolazioni di auto di lusso si è rivelato in forma crescente.
Si è parlato sopra di come ad esempio la titolarità di un’auto di lusso da parte di una persona giuridica vada a minimizzare il principio base della legge.
Quando si parla di non pagamento del superbollo, si parla di forme e modalità che la legge stesse mette nelle condizioni di poter attuare.
Quindi non si paga superbollo, ma non viene pagato neppure il bollo ‘base’;
Non più quindi dover pensare a bollo, assicurazione, manutenzione, rata del finanziamento, spese varie etc.. ma un unico pensiero, quello di un’unica rata mensile ‘tutto compreso’, ragionando su un solo ed unico importo, che nella stragrande maggioranza dei casi è parecchio basso rispetto a quello che viene offerto in cambio.
I dati parlano di un mercato pieno di auto di ogni marca e modello, con una potenza nominale di 250 cv (un poco sotto i 185 kw), auto che non possono essere considerate di lusso ma che offrono qualità elevata e prestazioni notevoli.
Le auto ibride godono di grandi agevolazioni, diverse a seconda della regione di residenza. ogni regione italiana ha messo in atto una serie di manovre allo scopo di incentivare nelle città l’utilizzo e l’acquisto di auto a basse emissioni o a emissioni zero.
Il superbollo, nel caso di auto ibride non è dovuto a prescindere; in alcune regioni italiane vi è la possibilità dell’esenzione dal bollo base per un periodo di tempo.
Le auto d’epoca, considerate nel senso più puro del termine, sono auto che hanno superato i 30 anni di età. Sono differenti dalle auto di interesse storico di cui sopra, in questo caso si tratta di auto che hanno superato i 20 anni e che sono state inserite in una speciale lista di auto.
Un’auto, a prescindere da un marcato interesse storico o meno, quando supera i 30 anni è d’epoca.
Se partiamo dal fatto che un’auto di 20 anni è già esentata dal pagamento del superbollo, va da se che un’auto di 30 continuerà su questa linea. Ma non solo: una volta iscritta sugli appositi registri sarà esentata dal pagamento del bollo in senso tradizionale.