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C’è differenza tra guidare su strade dismesse di zone morte e guidare su stupende strade panoramiche: e non si tratta solo di una questione di visuale.
Perché se è vero che parecchi di noi oggi considerano la guida solo un mezzo per andare da un luogo all’altro, non dobbiamo tuttavia dimenticare che in realtà è molto di più: è movimento, libertà, energia e per certi versi può essere l’espressione di un sentimento; è una prova di abilità, ma anche il momento in cui i pensieri possono riposare o viaggiare lontano, mentre le mani e piedi svolgono gesti ormai familiari, divenuti parte di noi. In una parola, guidare è (o almeno può essere) bellezza.
Gli spot pubblicitari delle automobili sono sempre i più impressionanti non soltanto per valorizzare, in modo a volte esagerato, le qualità degli attuali fiori all’occhiello delle varie Case; lo sono pure perché l’auto che sfreccia elegante o graffiante sull’asfalto simboleggia i desideri di coloro che potrebbero acquistarla: in senso consumistico, sì, ma anche per descrivere il sogno di velocità, forza e dinamismo che ognuno di noi vorrebbe nella sua vita.
Una semplice macchina può essere ironica, sensuale, enigmatica come una persona, ed è per questo che guidandola anche noi forse diventiamo tali.
Perciò, se è inevitabile che nella routine di ogni giorno l’auto resti solamente un mezzo di trasporto (talvolta persino un peso necessario), il guidatore che di tanto in tanto non riservi uno stralcio di tempo alla guida “vera“, alla guida come espressione di bellezza ed emozioni, spreca una grande occasione.
Guidare è fantastico, e farlo su alcune suggestive strade panoramiche del nostro Paese lo è ancora di più.
Strade panoramiche vista mare
Strada Panoramica di San Bartolo
Qualcuno di voi ci sarà sicuramente passato di recente, durante le vacanze ahimè ormai terminate: situato tra Marche e Romagna, oltre a essere una gioia per gli occhi il percorso comprende diversi poli di attrazione soprattutto per gli amanti dell’arte e per i romantici. Non dimentichiamo infatti che la strada costeggia le terre quasi mitiche cantate da Dante nell’Inferno di Paolo e Francesca:
“Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona”
(Inferno, Canto V)
E come non pensare a quelle parole mentre sfrecciamo lungo strade panoramiche del genere? L’amore per questi luoghi ci ha catturati così nel profondo che non importa quante volte li abbiamo già visti: non ci abbandona.
Litoranea della Costiera Amalfitana
Impossibile non citarla: la Strada Statale 163, meglio conosciuta come l’Amalfitana, ci accompagna in un lungo e incantevole tour dei paesini della Costiera Amalfitana. Colori, profumi, forse sapori che non possono mancare in un viaggio.
Abbiamo parlato di guida come bellezza, giusto? Beh, il calore del sole e lo scorrere della strada qui sembrano rallentare il tempo, addirittura fermarlo proprio nel momento in cui il piacere di guidare si unisce alla meraviglia del panorama, e ai sorrisi di chi ci siede accanto.
Collina
Panoramica 222
Un nome impersonale che non rende giustizia al tesoro custodito da questo squarcio luminoso della Toscana; se parlassi di Chianti, però, credo che qualcosa nella vostra mente si accenderebbe: già, perché la strada in questione è proprio quella che si snoda tra le famosissime colline che da Firenze portano a Siena.
Non una corsa sulle montagne russe, né un labirinto di viuzze intricate: al contrario, una serie di curve sinuose da percorrere a velocità moderata per poterla meglio apprezzare; su e giù tra le forme delicate, è come passare le dita sul corpo di una bella donna.
Montagna
La Grande Strada delle Dolomiti
O più comunemente nota come “l’Ottovolante“, a causa della sua natura avventurosa e divertente.
Guidare in montagna è privilegio di chi sa destreggiarsi molto bene con il volante e soprattutto ha i riflessi pronti, ma anche osservare il paesaggio dal sedile del passeggero deve essere un’esperienza indimenticabile: d’altronde le montagne sono Dee di tempi antichi, e permettendoci di scorrere su di loro ci concedono un grande dono. Queste strade in fondo hanno qualcosa di sacro, magico e a tratti inquietante.
Lago
Strada Statale 33 del Sempione
Una certa area del Piemonte è un fiorire di laghi, con annesse le relative città (Arona, Meina, Belgirate, Stresa) e le loro graziose strade panoramiche; peccato per il traffico che soprattutto nei weekend estivi infesta la zona laghi e che purtroppo ruba un po’ di suggestione al paesaggio, ma a parte questo il percorso merita sicuramente una visita: piccoli bar all’aperto, coppiette e famiglie che la domenica passeggiano tra i viali alberati, alberghi di lusso dalle mille finestre e laggiù la striscia azzurro scuro dell’acqua.
Nelle serate di temporale, poi, vale anche la pena di fermarsi e affacciarsi sul lago per ammirare la battaglia tra il cielo e i lampi.
Fiume
Strada Provinciale ex SS n. 294
Infossata nella valle che unisce Bergamo e Brescia e accompagnata dallo scorrere del Dezzo, è la strada adatta a chi desidera restare solo con i suoi pensieri: non per la poca affluenza di gente, ma perché luoghi del genere hanno sempre il potere di mettere una persona in contatto con la propria mente, rinchiudendola in un guscio di silenzio anche se attorno silenzio non c’è. Sarà forse il silenzio intrinseco del fiume, che scivola via e porta tutto con sé: gioie e dolori, rimpianti malinconie, rumori, risate, parole.
Vulcano
Strada dell’Etna
La via per il vulcano, potremmo dire. E un vulcano riempie sempre il cuore di sentimenti contrastanti: da una parte la soggezione (in inglese l’intraducibile “awe“) di fronte a una creazione così primordiale e grandiosa, dall’altra una paura istintiva verso qualcosa che può portare distruzione. La voglia di avvicinarsi e osservare il suo spettacolo e quella di fuggire lontano.
Percorrendo questa strada si ha la sensazione che l’auto che ci avvolge scompaia, e restiamo solo noi a piedi nudi tra ceneri immaginarie, calde e pesanti; noi che camminiamo come fantasmi mentre la lava gorgoglia, noi che guardiamo il cielo diventato nero e dall’alto osserviamo le varie città dell’uomo chinarsi ai piedi del vulcano.
Bellezza, eccitazione e malinconia lungo queste strade panoramiche d’Italia, perché un viaggio non comprende un’unica meta ma molte, una dopo l’altra; perché non importa tanto dove si arriva, ma come.