Un marchio detentori di numeri esclusivi, la Pagani Automobili, quando l’eccellenza del concetto automobilistico raggiunge livelli elevati.
Siamo abituati a sentire ogni giorno nomi di case automobilistiche, vuoi dai giornali o dai telegiornali, dai social o da qualsiasi fonte di informazione, ma quando ci si imbatte in nomi che da soli sono storia in senso stretto bisogna solo togliersi il cappello e ascoltarne il suono.
Pagani Automobili, una casa automobilistiche che la produzione in serie non sa neppure cosa sia, una casa che ha fondato tutta la sua storia su un numero di modelli inferiore alle dita di una mano.
Horacio Pagani è un’italo-argentino che ha lavorato per anni alla Lamborghini quando, verso la fine degli anni ’80 decide di avviare un’attività in proprio per dedicarsi alla realizzazione di componenti per auto di alto livello, infatti le sue forniture saranno decisive per la realizzazione della Lamborghini Diablo.
Ma Pagani ha un sogno: quello di realizzare un’auto che diventasse leader di mercato nel segmento di riferimento, e cioè quello delle granturismo sportive di lusso.
Nel 1988 inizia a progettare quella che sarà l’auto del successo; il progetto si chiama Fangio F1. Nel 1992 viene realizzato il primo prototipo e la Ragione sociale della sua azienda diventa ufficialmente Pagani Automobili Modena.
A Horacio Pagani non interessa la produzione in serie, infatti bisogna attendere il 1999 per vedere finalmente su strada il progetto definitivo, che nel frattempo ha cambiato nome in Zonda.
Realizzata a mano e migliorata nelle prestazioni, la Zonda, proposta in diversi modelli resta leader del mercato fino al 2010, anno di introduzione della Huayra, un bolide da 374 km/h e ben oltre 700 cv di potenza.
Ma la Zonda nel 2013 è stata ripresentata col nome di Zonda Revolucion, un nuovo progetto la cui produzione sarà di soli 5 esemplari in tutto.
Inutile soffermarsi sui prezzi, non alla portata di tutti. Per diventare proprietari di un modello Pagani occorre un assegno da 2 milioni di euro.