La scatola nera auto è un dispositivo elettronico capace di rilevare una grande quantità di dati sulla condotta di guida dell’automobilista.
La scatola nera auto va collegata alla batteria del veicolo in dotazione e registra tutto ciò che si fa quando si è alla guida. Quindi conosce la velocità, sa dove si sta andando e dove si ha parcheggiato.
Tutti questi dati servono a ritrovare l’auto in caso di furto e forniscono prove ben precise sulla dinamica di un eventuale incidente stradale.
I dati raccolti possono aiutare anche nel caso di contestazione di una multa e, quando il dispositivo rileva un problema al mezzo, è in grado di chiamare i soccorsi.
Ma c’è di più: la scatola nera auto può dare perfino un punteggio al proprio stile di guida.
Tuttavia, nonostante i tanti vantaggi apportati da questo dispositivo, è polemica sulla questione della privacy. Alcune associazioni si sono apertamente schierate contro l’utilizzo della scatola nera auto.
Installare la scatola nera auto (chiamata anche black box) consente di risparmiare sul costo dell’assicurazione.
Montarla non è molto semplice, quindi se non si ha dimestichezza con il “fai da te” è buon consiglio affidarsi ad un professionista.
Passaggi principali per montare la scatola nera:
Alcune compagnie assicurative propongono l’installazione della scatola nera auto al prezzo di 150 euro, altre invece montano il dispositivo gratuitamente.
Molti sono i parametri registrati dal dispositivo. Nel dettaglio:
Tutte queste informazioni vengono poi inviate via satellite a un database. Quest’ultimo ha il compito di conservare tutte queste informazioni, al fine di permettere alle compagnie di analizzare il reale comportamento degli assicurati alla guida.
La scatola nera, è un localizzatore GPS collegato ad una centrale remota grazie ad una scheda telefonica capace di registrare la posizione e la velocità del veicolo.
La Black Box è dotata di accelerometro ed è in grado di misurare in accelerazione gravitazionale (identificata in “G”) la forza dell’impatto di un veicolo a seguito di un incidente.
Infatti, dopo un incidente stradale, la scatola nera auto è in grado di ricostruire la dinamica esatta del sinistro.
In caso di furto dell’automobile invece ne agevola il ritrovamento. Gli automobilisti italiani che acconsentono all’installazione del dispositivo dichiarano anche il consenso ad essere monitorati, seppur con dei limiti imposti dal Garante sulla Privacy.
La scatola nera oltre al localizzatore satellitare GPS dispone anche di una tecnologia capace di registrare i dati inerenti le decelerazioni e le frenate. Successivamente queste informazioni, seppur con delle variazioni legate all’algoritmo utilizzato dalle singole compagnie assicurative e al tipo di urto provocato o subito, vengono trasmesse al centro informativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La Black Box viene utilizzata anche nei casi in cui le tradizionali prove a supporto dell’indagine siano contraddittorie o insufficienti. In questi casi infatti si richiede il tracciamento dei dati assimilati dalle scatole nere. Tuttavia, in sede penale sarà fondamentale assicurarsi che i dati raccolti non siano stati manipolati.
Ad oggi manca un regolamento attuativo contenente misure per la tutela della privacy degli automobilisti che installano la scatola nera auto. Infatti, la proposta di legge è ferma da più di due anni.
Nel frattempo, molte associazioni a difesa del consumatore si sono scagliate contro l’utilizzo di questo dispositivo, definendolo pericoloso in quanto attua una vera e propria invasione della privacy personale. Inoltre, hanno accusato le compagnie di divulgare i dati registrati dalla scatola nera senza il consenso del proprietario.
Se si decide di cambiare polizza e quindi compagnia assicurativa, la scatola nera auto deve essere rimossa. Il dispositivo offre i dati della propria auto solo alla compagnia assicurativa di fiducia, in modo da tutelarsi. Quindi, se non si vuole più avere una polizza auto con una certa compagnia, si dovrà passare alla rimozione della scatola nera. In questo modo si evita anche che ulteriori dati a proprio nome vengano trasmessi alla vecchia compagnia, anche dopo aver concluso il contratto.
Alla nuova compagnia assicurativa a cui ci si rivolgerà è possibile chiedere se c’è la possibilità di inserire una nuova scatola nera che consenta di risparmiare un po’ sulla polizza.
Per quanto riguarda la rimozione della scatola nera bisogna ricordare che è sempre a carico della compagnia assicurativa che si sta lasciando: infatti la compagnia si impegna alla rimozione al momento dell’apertura del contratto per la polizza auto obbligatoria.
Se la compagnia assicurativa che si lascia dovesse fare dei problemi, è opportuno inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, ricordando la legge Monti 27/2012: questa tutela l’assicurato predisponendo il pagamento della rimozione della scatola nera alla compagnia.
Pur di attirare un nuovo cliente, alcune compagnie si offrono di pagare la sostituzione della scatola nera con una valida per la nuova compagnia. In questo modo non si dovrà fare pressioni sulla compagnia assicurativa precedente e si avrà la garanzia di risparmiare anche con la nuova polizza auto.
Bisogna ricordare che la vecchia compagnia, oltre a rimuovere la scatola nera sulla propria auto, dovrà provvedere anche a rilasciare l’attestato di rischio aggiornato, per consentire alla nuova compagnia di calcolare i rischi collegati alla propria polizza auto obbligatoria.