Ricarica auto elettriche in autostrada: quali vantaggi ci porterà?
In un periodo storico in cui possedere un’automobile elettrica sta guadagnando sempre più importanza, è interesse e per certi versi obbligo di chi di dovere favorirne l’acquisto tramite incentivi speciali e agevolazioni. Tuttavia non dobbiamo lasciarci ingannare: quello di cui stiamo per trattare non rientra infatti in tali termini, non essendo un privilegio ma un servizio oserei dire necessario; come esistono le stazioni di rifornimento per le auto a benzina o Diesel, perché non dovrebbero esserci luoghi appositi per la ricarica di auto elettriche anche nelle autostrade?
Prima di addentrarci nell’argomento, però, sarà bene ricapitolare le ragioni per cui un veicolo elettrico è spesso preferibile a una macchina con motore a benzina… Spesso, perché è innegabile che vi siano anche dei contro, e non dobbiamo dimenticarli.
Comunque, parlando di spese dobbiamo innanzitutto ammettere che un’auto elettrica costa più di una a benzina (per quanto riguarda il prezzo d’acquisto): si tratta di un prodotto relativamente nuovo ed è quindi plausibile che che abbia più l’aspetto di un lusso rispetto alla tecnologia di una semplice macchina, tecnologia già in commercio da decine di anni; però la convenienza di un’auto non si misura solo dalla cifra sborsata per portarsela a casa, e anzi sono i costi per così dire di mantenimento che dovrebbero interessarci di più: l’opzione elettrica permette di risparmiare sul carburante, cosa buona e giusta considerati i prezzi non sempre contenuti della benzina; moltiplicando questo risparmio per un certo numero di anni, possiamo dire che la spesa iniziale verrà ammortizzata comodamente in poco tempo.
Un’auto elettrica è un investimento, e come sempre quando si investe bisogna essere saggi e lungimiranti: non è detto che sia una scelta adatta a tutti, perché la sua fattibilità dipende da diversi fattori, però la convenienza insita nella possibilità di non dover fare benzina o Diesel è innegabile. Non lasciamoci spaventare da un prezzo di listino più alto del solito, e pensiamo al domani!
Il piano per la mobilità delle auto elettriche
Dovremo aspettare il 2018, ma ormai non manca poi molto: infatti è questa la data in cui presumibilmente il piano di Enel per l’inserimento di colonnine per la ricarica fast si sposterà nelle autostrade (anche se, a quanto pare, le prime trenta colonnine potrebbero entrare in funzione già a partire da settembre, perciò da adesso). E non deve essere stata una conquista facile, considerato che in Italia il sistema autostradale ha una natura particolare rispetto alle autostrade di altri Paesi; tuttavia sembra che la decisione sia stata presa e che le sopra citate colonnine saranno 180, poste per la maggior parte lungo l’A1 Milano-Roma e l’A4 Torino-Venezia, mentre le rimanenti si troveranno sulla Salerno-Reggio Calabria e sul “Gra“.
Ci chiediamo se lo sforzo varrà la pena, dato che il mercato della auto elettriche nel nostro Paese è ancora relativamente ridotto rispetto a quello delle macchine a carburante, e soprattutto ci domandiamo se queste 180 colonnine, non molte considerata l’intera rete autostradale, sortiranno davvero qualche beneficio.
Evidentemente l’intenzione c’è, e dobbiamo tenere presente che si tratta solo del primo passo verso un piano di sicuro più ampio e articolato: tutte le grandi opere sono insufficienti e “piccole”, all’inizio.
L’utilità delle colonnine non è neppure da spiegare; basti pensare a come potrebbe sentirsi, oggi, il possessore di un’auto elettrica che per caso si ritrovi ad avere bisogno di una ricarica nel mezzo di una lunga e inospitale autostrada: se vi è mai capitato di dover spingere il motorino o addirittura la macchina fino al benzinaio più vicino, probabilmente capirete l’ansia e la rabbia.
Grazie al piano di Enel questo problema dovrebbe attenuarsi e, se tutto va bene, scomparire in pochi anni. Speriamo!
Ricarica nelle stazioni di servizio
Per inciso va notato che le colonnine di cui ho parlato, quelle lungo la Milano-Roma per esempio, saranno posizionate accanto alle uscite delle autostrade; in realtà però il piano Enel prevede la presenza di punti di ricarica proprio all’interno delle stazioni di servizio, fianco a fianco dei vari benzinai: si tratta di un ulteriore aggiunta di comodità per i proprietari di auto elettriche, che potranno ricaricare e nello stesso tempo entrare in contatto con diverse attrattive, come la possibilità di bere un caffè all’Autogrill di turno; chi guida questo genere di macchine non dovrà più guardarsi attorno o avvicinarsi ai caselli, perché le colonnine saranno esattamente dove sorge più spontaneo cercarle.
Un guidatore di auto elettriche è stato probabilmente anche guidatore di auto a carburante, infatti, e certe abitudini sono dure a morire. Se la realizzazione effettiva renderà giustizia al progetto sulla carta, insomma, possiamo ben affermare che si tratterà di un supporto utile, necessario e di certo apprezzato.
Volendo spingerci un po’ più in là possiamo infine parlare di un prototipo di autostrada realizzato dal Politecnico di Torino, che si chiama Charge While Driving: se masticate l’inglese avrete intuito che lo scopo di questa strabiliante autostrada è permettere la ricarica delle auto elettriche direttamente durante il viaggio, senza bisogno di soste in stazioni di servizio oppure altrove (un carica batterie wireless, in poche parole).
Se mai vedrà la luce sarà un’innovazione particolarmente ben vista, dobbiamo credere, dato che uno dei motivi per cui le auto elettriche faticano ad aprirsi un varco sostanziale nel mercato consiste proprio nel fastidio dei lunghi tempi di ricarica; non tenterò di descrivervi l’esatto funzionamento del prototipo, perché occorrono parecchie nozioni di ingegneria per poterne parlare in modo disinvolto, però immagino sia chiaro che la portata di un tale traguardo potrebbe essere la scintilla in grado di infondere nuova vita alla vendita delle macchine elettriche, eliminando non dico tutti ma la maggior parte degli svantaggi di questa opzione di guida.
Se amate il caro vecchio motore a benzina, state tranquilli: non è ancora il caso di preoccuparsi della sua scomparsa e penso proprio che abbia ancora diversi chilometri da percorrere prima di essere soppiantato dalle auto elettriche; eppure qualcosa sta cambiando, ed è giusto così: come sempre la decisione di seguire o meno le trasformazioni del mondo spetta a ogni singolo individuo. Noi ci limitiamo a indicarvi il dove, e il come le cose cambiano.