Riallineamento delle accise su benzina e diesel: cosa cambia per gli automobilisti

Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri modifica le accise su benzina e diesel, con effetti sui costi per gli automobilisti.

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Il nuovo decreto sulle accise

Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato un decreto legislativo che prevede il riallineamento delle accise su benzina e diesel. Questa misura, che deve ancora passare in Parlamento, è stata annunciata dai ministri dell’Economia e dell’Ambiente, Giancarlo Giorgetti e Gilberto Pichetto Fratin. L’obiettivo principale è quello di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi e garantire un equilibrio che eviti procedure d’infrazione da parte dell’Unione Europea.

Le implicazioni per gli automobilisti

Con il nuovo decreto, si prevede una diminuzione del costo della benzina e un aumento di quello del diesel. Secondo le stime, il riallineamento comporterà un incremento di 1-1,5 centesimi all’anno per il diesel fino al 2030, quando si prevede che il pareggio sarà completo. Ma cosa significa questo per gli automobilisti? Un pieno di carburante per una Volkswagen T-Roc, uno dei modelli più venduti in Italia, potrebbe costare fino a 3 euro in più o in meno, a seconda del tipo di motore.

Analisi dei costi

Attualmente, il costo di un pieno per la Volkswagen T-Roc varia tra 85 e 97 euro, a seconda della motorizzazione e del tipo di rifornimento. Con il riallineamento delle accise, entrambe le aliquote si assesteranno a 67 centesimi al litro. Questo comporterà un aumento di 0,55 centesimi per il diesel e una diminuzione per la benzina. Considerando anche l’IVA al 22%, il costo finale per gli automobilisti subirà delle variazioni significative.

In sintesi, chi guida un’auto a benzina potrebbe risparmiare circa 2,8 euro per un pieno, mentre chi utilizza un veicolo a diesel vedrà un aumento di costo simile. Le nuove soglie di prezzo per un pieno di carburante si attesteranno quindi tra 87 e 95 euro, a seconda del tipo di motore.