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I retronebbia sono un dispositivo di illuminazione importante che gioca un grande ruolo in caso di visibilità limitata.
L’uso è disciplinato dalla legge.
Ci sono dei momenti in cui è necessario rinforzare i sistemi di illuminazione: sono i casi in cui la nebbia, fitta o a banchi, non permette di vedere bene la strada. Siamo abituati ad usare in questo caso i fari fendinebbia anteriori, che permettono di ottimizzare la visuale attraverso il fenomeno atmosferico della nebbia, ma molti automobilisti ignorano l’importanza delle luci retronebbia, luci che agiscono posteriormente e che sono un dispositivo di sicurezza abbastanza efficace in questo caso.
Anche se lungo le strade è possibile incontrare automobilisti che utilizzano i retronebbia in maniera non indicata o altri che invece non li utilizzano per niente, la legge tenta di fare chiarezza designando quelli che sono i canoni di utilizzo standard per questo dispositivo di illuminazione.
Intanto iniziamo col sottolineare che se si parla di retronebbia, si parla di una forte luce di colore rosso intenso che è installata posteriormente, ed è obbligatorio averla, sui veicoli.
Dell’utilizzo della stessa il Codice della Strada detta le seguenti condizioni:
Se per le ultime due situazioni si è in presenza di un dato certo, nel caso del primo si deve ricorrere ad una responsabile valutazione personale.
Il Codice della Strada quindi delinea delle situazioni chiare in cui questi dispositivi vanno usati ma non sempre queste linee guida incontrano il buon senso di ognuno.
E’ abbastanza facile per strada quindi trovarsi trovarsi al seguito di un veicolo con i retronebbia accesi nonostante magari la leggera pioggia, oppure in situazioni in cui la presenza di nebbia non fa riscontrare una situazione di allarme.
Il senso che la legge e il codice nello specifico vuole dare all’utilizzo dei retronebbia è quello della tangibile forma di emergenza, una situazione cioè in cui la sicurezza stessa di guida è messa a repentaglio dalla visibilità scarsa o talvolta assente.
I retronebbia, utilizzati in situazioni non idonee, sono addirittura controproducenti e creano disagi alla visibilità dei veicoli che ci seguono.
La valutazione dei 50 metri di cui fa menzione la legge, deve essere fatta ad personam ed in maniera il più possibile oggettiva e frutto di attenta valutazione.
L’utilità dei retronebbia sta nella possibilità di renderci visibili ad un veicolo che ci sta seguendo in situazioni di scarsa visibilità, ma se non ci sono i presupposti necessari non è essenziale neppure accenderli senza scopo.
Si è parlato di illuminazione obbligatoria, ebbene su ogni auto per legge deve essere presente un sistema di illuminazione retronebbia e questo deve essere facilmente riconoscibile attraverso una spia ben definita ed un comando possibilmente separato da quello delle luci ordinarie.
Il simbolo consiste in una mezzaluna che proietta un fascio di luce da sinistra verso destra (l’esatto contrario dei fendinebbia anteriori), la grafica è identica sia sul comando che ne dispone accensione e spegnimento, sia sul quadro strumenti del proprio veicolo.