L’UE ed in particolare le istituzioni legate al mondo automotive hanno trovato un accordo provvisorio per quanto concerne la produzione ecocompatibile di prodotti sostenibili ma questo regolamento rischia di scontrarsi con le regole legate al ciclo di vita del veicolo che contemplano già gli pneumatici e per questo l’ETRMA è scesa in campo. In questo articolo entriamo nel dettaglio della situazione.
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Regolamento ETRMA: che cos’è
L’inclusione dell’associazione europea dei produttori di pneumatici e gomme nella bozza dell’accordo per la produzione di prodotti ecosostenibili (ESPR) legati al comparto automotive è certamente positiva, in previsione di avere un futuro a ridotto impatto ambientale. Ma allo stesso contempo è necessario mantenere viva la filiera degli elementi fondamentali alla costruzione di un’auto tra cui vi sono ovviamente le gomme.
A questo proposito le dichiarazioni del segretario generale di ETRMA, Adam McCharty:
rafforzerà l’impegno di lunga data del settore a rendere i propri prodotti più sostenibili e contribuirà agli obiettivi di economia circolare dell’Unione Europea (UE) mentre attendiamo la pubblicazione formale dell’accordo provvisorio, l’annunciata esclusione dei veicoli solleva preoccupazioni su quali tipi di pneumatici rientreranno nel suo campo di applicazione, rischiando di creare incertezza regolamentare tra diverse legislazioni.
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Perché vi è il rischio di creare confusione?
Prendendo spunto dal virgolettato di McCharty si capisce perché vi è il rischio di creare confusione, il fatto di non sapere quali gomme entreranno nell’applicazione dell’accordo tiene in allerta i produttori.
Inoltre con ancora in corso le trattative per l’accordo sul ciclo di fine vita dei veicoli (ELVR), proposto dalla commissione europea lo scorso luglio, che attualmente ha al proprio interno le auto passeggeri (M1) e i furgoni leggeri (N1) si rischia che pneumatici di altri veicoli possano venir smaltiti illegalmente.
Per questo motivo è utile nonché abbastanza urgente fare chiarezza una volta per tutte facendo possibilmente rientrare tutti i tipi di pneumatici nel regolamento ESPR.