Polestar 2 punta a battere sportive termiche ed egemonia Tesla nel settore delle EV: soddisferà tutti i requisiti dell'elettrica perfetta?
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Polestar ritorna sul mercato, anche Italiano, e non con una sportiva termica come gli appassionati potranno ricordare.
Il brand presenta e commercializza Polestar 2: una berlina di fascia alta, completamente elettrica, con soluzioni meccaniche e tecnologiche votate alla sportività. L’abbiamo provata nel video ufficiale di Motorimagazine nell’allestimento estremo con il Performance Pack.
Guardandola da fuori si avverte subito l’anima elettrica. Le linee tipiche Svedesi, secche e dritte, si fondono con nuove forme riprese dal mondo delle EV. Se lateralmente Polestar 2 può sembrare anonima il posteriore è davvero incisivo e accattivante.
La firma ottica che avvolge il portellone è l’identità stessa della macchina con delle colorazioni di altissima qualità che snelliscono ed esaltano le linee.
Riemerge finalmente il carattere rivoluzionario e sportivo del marchio con dei piccoli accorgimenti che bisogna cercare.
La velocità potenziale è nascosta nelle pinze arancioni Brembo del Performance Pack, avvolte nei cerchi in lega da 20” per trattenere la gommatura XL. Da fuori si notano gli specchietti senza cornice dedicati a questo modello e se non c’è troppa luce compare anche la stella polare sull’enorme tetto in vetro, che viene proiettata come un ologramma.
Negli interni si apprezza l’ordine e il design minimal: i materiali usati sono ergonomici con un occhio di riguardo all’ambiente tramite tessuti riciclati.
L’infotainment è il primo a basarsi al 100% su Android. E questa stranamente è una bella notizia per chi ha Apple. Si potrà infatti gestire il proprio smartphone con Apple CarPlay, cosa che non è possibile al contrario per i clienti Android che dovranno installare le App scelte per la guida direttamente sul tablet di bordo e limitarsi ad utilizzare il caro e vecchio bluethoot per le chiamate.
Il sistema però è una scheggia e fa apprezzare tantissimo l’integrazione con questo sistema operativo. Ci sono poche App proprietarie di Polestar e sono tutte funzionali e facili da comprendere. Il cockpit dietro al volante è dedicato ai principali valori di viaggio e alla mappa, in questo caso offerta da Google Maps, se vogliamo la visualizzazione ampia. La soluzione Android sorpassa in corner le concorrenti EV che hanno impiegato tempo e risorse (quasi) inutilmente per sviluppare tecnologie native molto spesso lente e prive di logica.
Polestar 2 è il primo modello della nuova casa di sole full electric a inserirsi in Italia e si apre a ventaglio con numerose soluzioni differenti per prestazioni e autonomia. Si parte dalla Standard range con un solo motore e 69 kWh, che sviluppa 272 cavalli discreti e intelligenti e si arriva poi al nostro allestimento che con due motori, 82 kWh di batterie e il Performance Pack raggiunge 740 Nm di coppia e 476 cavalli… non è proprio un’auto noiosa.
L’accelerazione dichiarata da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi è sempre rispettata ed è il pupillo di una guida scattante e sempre pronta a stupire con una velocità mozzafiato tipica delle elettriche.
L’autonomia invece, per la nostra versione Performance, che dovrebbe sfiorare i 600 km è da rivedere e non poco. In città grazie alla frenata rigenerativa potentissima rispetta facilmente i consumi e in un solo utilizzo urbano si potranno davvero percorrere più di 500 km, coadiuvati tra l’altro dalla guida one pedal che è sempre precisa.
Se però entriamo in autostrada con il climatizzatore o se ci buttiamo tra le curve come in questo momento è facile vedere sul cockpit un’autonomia a batterie piene di 400 km.
Ovviamente sono dati sgonfiati dal piede pesante, ma che in un ciclo misto a lungo termine non potranno mai segnare i 592 km dichiarati. Buona invece la ricarica veloce ora fino a 205 kW. Noi abbiamo avuto la fortuna di tenerla sempre in garage con la presa optional domestica e la mattina, avendo consumato circa il 50/60 % della batteria, l’abbiamo sempre trovata al 100%. Si potrà inoltre selezionare l’amperaggio massimo di ricarica per evitare salti di corrente e per rallentare il deperimento delle batterie.
Trazione integrale, sospensioni Ohlins e sterzata regolabile la rendono quanto più simile a un prototipo di sportiva elettrica. La dinamica e il piacere di guida sono davvero interessanti con prestazioni tra le curve facilmente paragonabili a una sportiva di alta gamma.
Concludiamo parlando di sicurezza e guida autonoma. Polestar lancia una sfida alle concorrenti con l’innovativa e proprietaria Smart Zone. Il quadro di radar che vedete al posto della griglia frontale nasconde infatti un sofisticato sistema con telecamere e sensori riscaldati. Permette di riconoscere attivamente cosa c’è intorno a noi in carreggiata e di trasmetterlo al cruise control adattivo e con centraggio della corsia per un’esperienza di guida autonoma pari alla concorrenza.
Prezzi
La Polestar 2 ha un costo di partenza in Italia di circa 55.000 euro. Parliamo ovviamente dell’allestimento base Standard Range Single Motor, che malgrado tutto, si difende molto bene con dotazioni di serie e qualità percepita rispetto alle concorrenti.
La versione però che storicamente ha senso acquistare è ovviamente la nostra in prova. Con tutte lo dotazioni disponibili si arriverà a spendere per una targa analoga più di 75.000 euro.
Le consegne in Italia si sono velocizzate e stanno andando ad un buon ritmo: idealmente, ordinando la vettura oggi (estate 2023) si potrà ricevere l’auto in circa 10 giorni (con pagamento quietanziato).