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Come se la sta cavando la nuova Peugeot 308? Ebbene, le vendite sono crollate quando sono state consegnate la seconda e la terza generazione. Soprattutto perché quest’ultima ha dovuto far fronte a gravi carenze di componenti che ne hanno regolarmente interrotto la produzione. Ma questa falsa partenza sembra ormai un brutto ricordo. La Sochalienne è anche uno dei rari modelli che ha visto aumentare le proprie vendite nei primi 8 mesi del 2022.
Un netto aumento del 75% (28.000 unità, 7° in classifica) che dimostra che la compatta Peugeot sta finalmente trovando il suo pubblico. Per aiutare gli indecisi, facciamo il punto della situazione e consigliamo i motori e le finiture da scegliere.
Quale motore scegliere per la nuova Peugeot 308?
In questo periodo di transizione per l’intera industria automobilistica, la 308 ha scelto di… lasciare la scelta! Per soddisfare le esigenze di tutti, la vettura francese è ancora disponibile nelle versioni benzina, diesel e ibrida plug-in. Solo nel 2023 potremo contare su una versione 100% elettrica. Nel frattempo, è possibile scegliere tra i modelli PureTech 110, 130, BlueHDi 130 e PHEV da 180 o 225 CV.
Motori a benzina
Per quanto riguarda i motori a benzina, consigliamo, per una volta, la versione meno potente delle due. In effetti, il PureTech 110 sorprende per la sua disponibilità e la sua buona volontà. Non è mai molto distante dal PureTech 130, sia in termini di accelerazione che di ripresa. Sebbene non comporti alcun risparmio in termini di consumo di carburante, consente di optare per l’allestimento Active Pack di base e di godere della nuova 308 a “soli” 26.400 euro. D’altra parte, solo il modello da 130 CV ha diritto al cambio automatico. Non è un modello di scorrevolezza in città, ma l’EAT8 non deve essere scoraggiato.
Il motore diesel
Per quanto riguarda il diesel, non c’è altra scelta che optare per il BlueHDi da 130 CV. Questo motore è ben noto a Peugeot, ma è comunque piacevole e rappresenta la scelta migliore se si percorrono molti chilometri. La scelta è tra cambio manuale o automatico, quest’ultimo piuttosto avido in città. Con 5,5 l/100 km, la variante con cambio manuale è sorprendentemente economica.
Ibridi plug-in
Appena arrivata sul mercato, la 308 ha optato per l’ibrido ricaricabile. Con non solo una, ma due versioni e una nuova versione da 180 CV. È quest’ultima a dover essere preferita, poiché la versione da 225 CV non offre quasi nessuna prestazione aggiuntiva. È logico, visto che si tratta della stessa trasmissione 1.6 turbo + motore elettrico, con la differenza della potenza del motore a 4 cilindri, limitata a 150 CV in un caso (PHEV 180) e rilasciata a 180 CV nell’altro (PHEV 225). Soprattutto, la versione da 180 CV è disponibile nell’allestimento Active Pack a partire da 38.750 euro o nell’allestimento Allure a 40.750 euro. Per la versione da 225 CV bisogna passare all’allestimento GT e pagare almeno 45.450 euro!
Quale finitura scegliere per la nuova Peugeot 308?
La precedente 308 si distingueva per un abitacolo spoglio, privo di pulsanti e in cui tutto passava attraverso uno schermo multimediale poco reattivo. Il nuovo modello cerca di combinare i due mondi posizionando un grande schermo tattile da 10 pollici nella parte superiore della plancia, ma aggiungendo sotto di esso delle scorciatoie sensibili al tocco. Sono configurabili e facilitano l’accesso a determinate funzioni. Ma sono disponibili solo a partire dal livello di allestimento Allure, che costa 30.120 euro (PureTech 130 mecha). Questo è sufficiente per beneficiare delle principali innovazioni di questa 308, con Allure Pack, GT e GT Pack che giocano su dettagli che possono essere apprezzati solo dagli appassionati di tecnologia!
Ma potete essere soddisfatti della finitura Active! In questo caso, le famose scorciatoie “i-Toggles” sono sostituite da “veri” pulsanti e manopole per l’aria condizionata. Meno tecnico e meno impressionante, ma più facile da usare. L’entry level lascia anche meno libertà di personalizzazione dei materiali e il tutto è un po’ triste ma non per questo meno serio. In breve, non bisogna necessariamente scappare dal “primo prezzo”.
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