Argomenti trattati
- 1 Che cosa sono le pit bike?
- 2 Quali sono le origini delle pit bike?
- 3 Quali proposte ha in serbo Profive per i propri clienti?
- 4 Le motorizzazioni come saranno?
- 5 Ci presentate Profive e la sua storia?
- 6 Quali sono le caratteristiche del mercato delle pit bike in questo momento?
- 7 Come si fa a scegliere la pit bike migliore per le proprie esigenze?
- 8 Ci sono precauzioni da adottare per salire a bordo di una pit bike?
Quello delle pit bike è senza dubbio un fenomeno di grande tendenza nel corso degli ultimi anni. Per capire i motivi del loro successo abbiamo dialogato con il team di Profive, realtà che si occupa proprio della vendita di pit bike e di ricambi sia in Italia che all’estero, anche online sul sito pitbikestore.it.
Che cosa sono le pit bike?
Si tratta di moto più piccole rispetto a quelle tradizionali, dotate di un motore a cilindro orizzontale a 4 tempi. Dal punto di vista della meccanica vantano anche un telaio a culla aperta; anche se le loro dimensioni sono inferiori del 30% rispetto ai modelli classici, sono moto a tutti gli effetti. Insomma, sarebbe un errore considerare le pit bike dei giocattoli o comunque delle moto destinate unicamente ai bambini. Le ruote sono da 12 pollici nel caso dei modelli da motard, 14/12 e 17/14 per i modelli da cross.
Quali sono le origini delle pit bike?
Come fenomeno le pit bike hanno iniziato a diffondersi negli Stati Uniti all’inizio del nuovo millennio, per poi giungere anche alle nostre latitudini. In un primo momento sono stati soprattutto i piloti di Supercross a guidare e a divertirsi con questi modelli, che venivano utilizzati per gli spostamenti nei paddock. A mano a mano, mentre ci si rendeva conto della comodità e del piacere di guida offerto da questi mezzi, le pit bike hanno iniziato a essere usate anche nel tempo libero, per una fruizione in pista o magari in campi privati.
Quali proposte ha in serbo Profive per i propri clienti?
Saremo distributori esclusivi per l’Italia di un nuovo modello, la pit bike KF2, che sarà disponibile nelle versioni 125, 140, 155 e 190 cc di cilindrata. All’inizio, comunque, si potranno scegliere solo le ultime tre, ovviamente sia in versione da motard (con ruote da 12 pollici sia davanti che dietro) che in versione da cross (con ruote da 14 o 17 pollici davanti e da 12 o 14 pollici dietro). Chi vorrà provare la 125, però, non dovrà aspettare molto. La KF2 si caratterizza per un nuovo telaio, ma soprattutto per la cura dei dettagli e per la qualità dei materiali che sono stati utilizzati per la sua costruzione.
Le motorizzazioni come saranno?
I motori sono quelli tipici di una pit bike: i modelli da 140 cc raggiungono una potenza di 12 cavalli; quelli da 155 cc arrivano a 14 cavalli; quelli da 190 cc, infine, sfiorano i 17 cavalli e mezzo. In ogni caso si può usufruire di diversi kit di elaborazione che permettono di incrementare la potenza: così con le pit bike da 155 e da 190 cc si possono toccare i 22 cavalli.
Ci presentate Profive e la sua storia?
Profive è una realtà nata nel 2009: sin dall’inizio il nostro modus operandi è stato basato sulla ricerca di modelli performanti e sulla volontà di offrire gli standard di qualità più elevati. Con il trascorrere degli anni, poi, l’azienda è cresciuta sempre di più, tenendo come punto fisso il desiderio di non rinunciare alla qualità. Da alcuni anni abbiamo iniziato a vendere anche al di fuori dell’Italia; sia per le moto che per i ricambi, ad ogni modo, disponiamo di una rete di vendita capillare. A differenziarci rispetto ai concorrenti sono il servizio post vendita che viene offerto per tutti i prodotti e soprattutto la disponibilità di ricambi per l’after market.
Quali sono le caratteristiche del mercato delle pit bike in questo momento?
I modelli più venduti sono quelli da 125 cc e da 140 cc di cilindrata. Se è vero che ormai il mondo delle pit bike è ricco di competizioni e di gare, è anche vero che la maggior parte degli utenti è formata ancora da amatori. Chi si avvicina per la prima volta a questo mondo ne rimane ben impressionato, tra l’altro, per i costi ridotti: insomma, non è necessario spendere chissà quali cifre per riuscire a divertirsi. Ci riferiamo non solo ai prezzi di acquisto iniziali, ma anche alle spese che è necessario affrontare nel corso del tempo per la manutenzione o, se si vuole, per l’elaborazione delle moto.
Come si fa a scegliere la pit bike migliore per le proprie esigenze?
Quello che conta è avere chiare le proprie aspettative, nel senso che la scelta varia a seconda dell’utilizzo che si intende fare della moto. Per esempio chi ha intenzione di prendere parte a delle gare non può fare a meno di sospensioni regolabili e di un motore il più possibile prestante. Ovviamente anche il budget che si può investire è un parametro da non sottovalutare. I modelli più economici si aggirano intorno agli 800 euro, mentre per quelli più performanti e destinati alle competizioni si può arrivare sui 4 o 5mila euro. Insomma, ci sono proposte per tutte le tasche.
Ci sono precauzioni da adottare per salire a bordo di una pit bike?
È necessario partire dal presupposto che si sta parlando di una moto da motard o da cross a tutti gli effetti, anche se il formato è più piccolo: proprio per questo motivo è necessario fare riferimento a circuiti specifici le cui dimensioni siano in linea con le caratteristiche di queste moto. I tracciati in Italia sono molti, da Nord a Sud: tra gli altri vale la pena di menzionare quello di Ortona, quello di Latina e quello di Viterbo. Per scendere in pista ad allenarsi è richiesta una spesa tra i 20 e i 30 euro, mentre nel caso in cui si voglia gareggiare la tassa di iscrizione è di circa 50/60 euro, per una tariffa che comprende anche il servizio dei cronometristi e dei medici. Il divertimento offerto da una pit bike, in ogni caso, è lo stesso che viene garantito da una moto di dimensioni normali.