Porsche Panamera: l’auto viene guidata da uno smartphone

Huawei presenta una tecnologia che permette ad uno smartphone di guidare una Porsche Panamera

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Novità degli ultimi giorni è la presentazione da parte del brand cinese Huawei di un’automobile in grado di guidare senza l’ausilio del conducente, si tratta di Roadreader tecnologia applicata ad una Porsche Panamera.



Roadreader, la tecnologia che guida le Porsche

La nuova tecnologia proposta da Huawei sfrutta l’utilizzo di uno smartphone, Hauwei Mate 10 pro. Il telefonino in questione è il top di gamma della linea produttiva cinese.

Per poter realizzare un progetto come quello in questione si necessità di un hardware all’avanguardia. Su questo dispositivo sono installati 6 GB di ram e il performante processore HiSilicon Kirin 970. Esso può contare sulla disponibilità di otto core con un clock medio di 2.1 GHz.

La tecnologia è stata installata su una Porsche Panamera. L’ostacolo più complicato quando si parla di automobili che guidano da sole è il riconoscimento di oggetti e ostacoli. La casa Huawei ha dichiarato che l’auto, grazie all’ausilio dello smartphone, riesce a distinguere ben 1000 oggetti come persone, palle e cani. Il programma che consente la realizzazione della guida autonoma è già presente sul Mate 10 Pro ed è stato applicato alla Porsche.

La chiave è l’utilizzo del Roadreader un programma, installato sullo smartphone, che sfrutta la realtà virtuale. Tutto ciò è stato presentato al Mobile World Congress, la più importante fiera della tecnologia che si svolge tutti gli anni a Barcellona. Chi andrà a questo evento potrà provare in prima persona questa tecnologia che verrà messa a disposizione dei visitatori il 26 e 27 febbraio.

Funzionamento Roadreader step by step

La camera presente sulla Porsche scannerizza, e trasmette tramite wireless, tutti i dati che rileva dalla strada e ciò che la circonda.

In seguito la camera individua gli oggetti e li trasferisce tramite un convertitore HDMI in un protocollo UVC che viene letto dal Huawei Mate 10 Pro tramite la sua presa usb-c. I dati sono mandati ad chip che identifica gli oggetti. L’NPU, neural process unit, presente sullo smartphone usa un complesso algoritmo che interpreta le immagini e le accoppia alla libreria di oltre 1000 immagini riconoscibili dal telefono.

In fine il Mate 10 pro manda una serie di comandi al sistema robotico dell’auto che comanda i freni, lo sterzo e l’acceleratore.

Veicoli a guida autonoma

Le conoscenze informatiche che permettono ad un’auto di guidare da sola sono in via di sviluppo da alcuni anni. Molte delle case automobilistiche più importanti infatti stanno migliorando sempre di più questa tecnologia che sembra essere il futuro dei trasporti.

Si deve specificare che il progetto messo in atto da Huawei con Porsche non ha precedenti. E’ completamente diverso da tutte i tentativi proposti fino ad ora. Il colosso cinese ha dichiarato di essere il primo ad utilizzare l’intelligenza artificiale per guidare un’auto.

Le altre automobili sfruttano la presenza di sensori montati all’interno, o all’esterno, del veicolo stesso per poterlo condurre. Una tra le case automobilistiche che ha investito molto in questa tecnologia è Mercedes. E’ riuscita a completare il giro del mondo con un veicolo a guida autonoma. La macchina in questione è l’ammiraglia della casa di Stoccarda una Classe S Berlina. Grazie ad essa sono riuscita a attraversa i cinque continenti in cinque mesi, da settembre 2017 a gennaio 2018.

Volvo, da sempre attenta a progettare sistemi di sicurezza per le automobili, ha già messo in commercio auto semoventi. Semoventi perché il conducente ha la possibilità di prendere il controllo del veicolo ogni volta che vuole. La casa Svedese dichiarò che nel 2017 avrebbe messo in circolazione ben 100 modelli a guida semi autonoma. Il loro obiettivo è di azzerare le vittime causate da vetture Volvo entro il 2020. Sui modelli in commercio sono presenti delle tecnologie che permettono ai auto di arrestarsi da sole in caso di necessità.