Pinlock: alla scoperta del sistema anti-appannamento della visiera

Pinlock, chi ha inventato questo sistema, come funziona e come mai è sempre più usato dai piloti professionisti.

I caschi della MotoGP si sono evoluti con il passare degli anni, così come gli altri equipaggiamenti tecnici che vengono indossati dai piloti. Lo sviluppo è stato fatto sia per una questione tecnologica che di sicurezza. In questo articolo analizziamo nel dettaglio il Pinlock scoprendo che cosa è ed il suo funzionamento.

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Pinlock: che cosa è e come funziona

Il Pinlock prende il nome dell’azienda che lo ha creato, è nata in Olanda nel 1995, ed è usato con questo nome dai maggiori costruttori di caschi al mondo che adottano questa tecnologia.

Non è nient’altro che una lente speciale che va applicata all’interno del casco grazie a due perni. Questa crea così l’effetto “camera d’aria” evitando quindi che la visiera si appanni quando vi è umidità.

Si tratta infatti di un sistema sempre più usato dai piloti di MotoGP durante le competizoni ma che può essere utile anche ai motociclisti stradali dato che è molto probabile che si ritrovino ad andare in moto quando piove.

Esistono tre diversi livelli di impermeabilizzazione 30,70,120 a seconda del grado di pulizia visiva che si vuole raggiungere, nonché delle condizioni climatiche. Il 70 e 120 è utilizzato dai piloti professionisti.

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Quando perde efficacia

Il sistema Pinlock dà il meglio di sè se utilizzato nei caschi integrali, anche se può essere usato in quelli Jet se questi non hanno al proprio interno un visierino parasole in questo caso quest’ultimo si appannerà – perché non dotato di Pinlock – e quindi si avrà la vista appannata nella visiera principale per via dello sbalzo termico.

E’ una tecnologia che ha alle spalle 30 anni di vita, nonché di esperienza e che essendo stata testata, e lo è tuttora, in ambito racing è capace di offrire molto anche nell’uso quotidiano.

Scritto da Filippo Imundi
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