Perché le auto elettriche sono nel mirino degli hacker e come difendersi.
Le auto elettriche sono si le macchine del prossimo futuro e probabilmente cambieranno il modo di vivere la mobilità ma non è sempre tutto oro quel che luccica, infatti non sono esenti da problemi o pericoli, uno dei più importanti è la loro facile manomissione da parte di hacker.
Vediamo perché i malviventi lo fanno.
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Le auto elettriche sono realizzate con moltissimi chip a controllo elettronico, si stima che un’auto elettrica ne abbia 3000 contro i 150 di una concorrente endotermica e questo faciliterebbe la manomissione da parte di hacker esperti.
Una volta entrati sono in grado di inserire malware o altri software dannosi che fanno perdere il controllo del mezzo se questo è in movimento rischiando di finire fuori strada o di prendere fuoco, se invece l’auto è parcheggiata possono aprire le porte ed alzare o abbassare i finestrini.
Riescono anche a penetrare all’interno dei sistemi di infotainment proiettando sugli schermi dell’auto immagini o siti pericolosi.
Questo accade perché l’auto nasce connessa e resta connessa sia che la si sta usando o che sia ferma. Vi sono già stati numerosissimi casi di hackeraggio di auto elettriche o di strumenti di ricarica come caricabatterie domestici o pubblici e la questione è destinata ad aumentare in futuro con il sempre più costante acquisto di questi mezzi.
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Per difendersi in maniera efficace e garantire maggiore sicurezza ai cittadini chi si occupa di produzione di veicoli elettrici e chi della loro ricarica deve unirsi garantendo protocolli di sicurezza più difficili da aggirare.
In questo modo gli attacchi cyber diminuirebbero e non si rischierebbero danni seri durante la guida o la ricarica di questi veicoli contribuendo ad una guida sicura per tutti i cittadini.