Il futuro di Porsche diventa finalmente chiaro con una nuova auto. Se cercavate un’altra prova del fatto che Porsche è diventata un grande marchio di SUV, eccovi accontentati. In occasione di un evento di un giorno per discutere delle ambizioni future e dell’IPO, Porsche ha rilasciato alcune informazioni su ciò che vedremo nelle concessionarie entro la fine del decennio.
Nuova auto Porsche: un grande SUV elettrico e sportivo nel 2026
Il progetto si chiama internamente “K1”. Si tratta di un enorme SUV di circa cinque metri di lunghezza che si collocherà al di sopra della Macan e della Cayenne. Sarà soprattutto elettrica e utilizzerà la tecnologia del concept Mission R, con batterie da 800 V e una capacità di ricarica probabilmente superiore alla media. Per Olivier Blume, CEO di Porsche, si tratta di “estendere la strategia a un segmento superiore per aumentare la redditività”. Va ricordato che Porsche è già uno dei costruttori più redditizi al mondo, con margini intorno al 15-16%.
Ma con questo nuovo SUV e l’aumento generale dei prezzi e delle gamme, Porsche mostra le sue ambizioni: raggiungere il 17-19% del margine operativo entro il 2025, per poi superare il 20% a lungo termine. Incredibile! Solo la Ferrari fa meglio, con un margine del 25%. Essenziale, se Porsche vuole dimostrare di poter volare “da sola” dopo la sua IPO.
Purtroppo, alcuni analisti non credono agli obiettivi e agli annunci di Porsche. Il fatto che si voglia seguire la strada intrapresa dalla Ferrari, ma con volumi molto più elevati (circa 350.000 vendite annue per la Porsche, contro le 11.000 della Ferrari), spinge gli investitori a chiedersi come la Porsche abbia potuto ottenere tali margini e un’elevata valutazione in borsa essendo molto meno esclusiva del Cavallino Rampante. Tanto più che, a differenza della Ferrari, che sviluppa e prende decisioni in autonomia, la Porsche non sarà mai completamente staccata dal Gruppo Volkswagen.
“Puntiamo all’indipendenza imprenditoriale, che ci permette di essere più veloci e meno complessi”, ha commentato giustamente Olivier Blume. Con l’IPO, Porsche avrà maggiore indipendenza nelle sue scelte, ma dovrà pagarne le conseguenze con sviluppi più costosi, anche se il marchio non taglierà completamente i suoi legami con il Gruppo Volkswagen. L’uso di piattaforme modulari, ad esempio, sarà ancora all’ordine del giorno.
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