Normative sui monopattini in sharing: confusione e inapplicabilità delle regole

Le nuove regole sui monopattini in sharing sollevano dubbi e confusione tra gli utenti e le aziende.

Introduzione alle nuove normative

Negli ultimi anni, l’uso dei monopattini elettrici in sharing è cresciuto esponenzialmente, portando con sé la necessità di regolamentazioni specifiche. Tuttavia, le recenti normative introdotte hanno suscitato un acceso dibattito tra gli operatori del settore e gli utenti. Andrea Giaretta, vicepresidente di Assosharing, ha sollevato preoccupazioni riguardo a tre aspetti fondamentali: l’obbligo del casco, la copertura assicurativa e l’uso del contrassegno. Queste nuove regole, secondo Giaretta, risultano inapplicabili e generano confusione.

Obbligo del casco: una questione complessa

Il casco è uno degli elementi più controversi delle nuove normative. Giaretta sottolinea che, sebbene l’uso del casco sia sempre stato incentivato dalle aziende di sharing, l’obbligo imposto dalla legge presenta delle difficoltà pratiche. I monopattini, infatti, non sono dotati di un bauletto per il trasporto del casco, il che rende impossibile garantire che ogni utente possa utilizzare un casco delle giuste dimensioni. Inoltre, la questione igienica legata alla condivisione di un casco tra diversi utenti è un ulteriore ostacolo. Nonostante ciò, i dati mostrano che l’introduzione del limite di velocità a 20 km/h ha portato a un tasso di mortalità pari a zero negli ultimi tre anni.

Copertura assicurativa: un fraintendimento normativo

Un altro punto critico riguarda la copertura assicurativa. Giaretta evidenzia che i monopattini in sharing sono già coperti da assicurazione secondo le normative vigenti, ma la nuova legge sembra confondere i monopattini con i veicoli a motore. La Corte Europea ha chiarito che non è possibile applicare le stesse regole delle assicurazioni auto ai monopattini, che sono classificati come velocipedi. Questa confusione normativa crea incertezze sia per gli operatori del settore che per gli utenti, che si trovano a dover affrontare requisiti che non si applicano al loro mezzo di trasporto.

Contrassegno e necessità di chiarezza

Infine, la questione del contrassegno è un altro aspetto che necessita di chiarimenti. Le aziende di sharing già forniscono numeri identificativi sui monopattini, ma chiedono un decreto attuativo che definisca chiaramente le modalità di applicazione del contrassegno. Giaretta sottolinea l’importanza di un contrassegno che non comprometta la sicurezza degli utenti, evitando che sporga dalla sagoma del mezzo. La mancanza di chiarezza su questo punto potrebbe portare a ulteriori complicazioni per le aziende e per gli utenti.

Richiesta di dialogo con le istituzioni

In conclusione, Assosharing chiede un riavvio del dialogo con le istituzioni per rivedere e correggere le normative attualmente in vigore. Le regole percepite come punitive e mal progettate rischiano di ostacolare l’uso di un mezzo di trasporto che, sebbene recente, ha dimostrato di essere sicuro e sostenibile. È fondamentale che le normative siano chiare e applicabili, per garantire un futuro migliore per la micromobilità in Italia.

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