Le auto elettriche rappresentano il presente, seppur stentino a decollare a livello di mercato, ma soprattutto saranno quelli che verranno utilizzati nel futuro. Esistono diverse tipologie di motori elettrici, in questo articolo ci focalizzeremo su quelli a flusso assiale vedendo in dettaglio cosa sono e come funzionano.
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Motori elettrici a flusso assiale: cosa sono e come funzionano
I motori elettrici a flusso assiale rappresentano al momento più uno studio che una valida alternativa ai motori elettrici radiali che sono presenti attualmente sulle auto. Infatti si sta cercando di ottimizzarli al meglio per poterli vedere poi prodotti in serie. Il vantaggio di questi motori è derivato dal poco peso che sono in grado di offrire e dai valori di coppia e potenza che sono superiori.
Comparandoli con un motore VW diesel si è visto che è in grado di erogare più potenza e coppia, 125 kW di potenza contro i 100 e 345 Nm rispetto ai 320 del termico diesel.
La costruzione differisce rispetto ai radiali per un rotore molto sottile e dal diametro maggiore, inoltre le bobine sono poste parallelamente all’albero ciò permette di avere un minore percorso del flusso magnetico, minimizzando le perdite, tutto ciò si traduce in valori più alti di coppia motore come già spiegato sopra.
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Svantaggi in termini di raffreddamento
Gli svantaggi dei motori a flusso assiale sono principalmente a livello costruttivo dato che non possono essere realizzati senza magneti. Vi sono inoltre grandi forze centrifughe che limitano il regime di rotazione che si può stimare in 9/10 mila giri minuto.
Il raffreddamento risulta più complicato e deve essere studiato adeguatamente dato che il flusso è di tipo tridimensionale a differenza dei radiali in cui avviene sfruttando il 2D. Per poterlo fare in modo ottimo servono computer potenti e software di alto costo e livello.