Motore elettrico: com’è fatto e come funziona sulle auto

Il motore elettrico, vediamo come svolge la sua azione sulle auto e cosa si cela al suo interno.

Il motore elettrico è sempre più diffuso nelle auto di oggi e la sua diffusione è destinata ad espandersi negli anni a venire dato che l’Unione Europea ha fissato la scadenza per i motori a benzina per il 2035. In questo articolo vediamo come è fatto e come funziona sulle automobili.

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Il motore elettrico: come è fatto

Il motore elettrico che viene utilizzato sulle auto è decisamente compatto e rispetto ad un motore tradizionale ha meno componenti. Infatti è composto da uno statore e da un rotore.

Questi due elementi generano due campi magnetici che permettono di fornire la coppia motrice, quello che serve all’auto per muoversi.

I campi magnetici vengono dal rotore e dallo statore tramite la corrente, questo metodo non si ha nei motori brushless.

Questi ultimi hanno solo lo statore alimentato a corrente. La tipologia dei motori elettrici si divide in due tipi, motori a corrente continua (DC) e motori a corrente alternata (AC). Un motore a corrente continua può funzionare a corrente alternata, questi sono definiti motori elettrici universali.

Lo statore del motore trifase a corrente alternata è identico a quello del motore sincrono brushless a corrente continua. Entrambi hanno tre avvolgimenti inseriti all’interno dello statore, quello che cambia tra i due è il rotore.

Entrambi hanno l’inverter per funzionare, questo elemento è diverso a seconda della tipologia di motore, dato che manda la corrente in maniera differente a seconda che sia un trifase a corrente alternata o un sincrono brushless.

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Come funziona su un’auto

Il motore elettrico, la sua funzione è il risultato della frequenza motore che è data dalla divisione tra frequenza elettrica e numero di espansioni. Un motore dotato di più espansioni polari gira più lentamente ma offre una maggiore coppia meccanica.

Sull’auto elettrica la velocità varia variando la frequenza di corrente ed a questo ci pensa l’inverter, di cui abbiamo parlato sopra, a seconda dell’impulso ricevuto dal pedale dell’acceleratore.

Scritto da Filippo Imundi
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