Motomondiale: il calendario, le classi, i punteggi

Nel vasto panorama del moto sport, il motomondiale, con tutte le categorie che incorpora, è sicuramente tra le discipline più seguite e che più di ogni altro appassiona.

Come consultare il calendario completo del Motomondiale

Il campionato del Mondo di velocità, noto anche come motomondiale, rappresenta una serie di corse motociclistiche tra le più importanti al mondo. È suddiviso in vari Gran Premi che si corrono in diverse parti del mondo.

I prototipi sono le moto da Gran Premio, quindi motociclette che non sono disponibili sul mercato né possono essere guidate sulle strade pubbliche. È la caratteristica principale che distingue il motomondiale dalle altre corse motociclistiche, come la Superbike, nella quale troviamo versioni modificate di moto che possono essere utilizzate anche per strada.

Il motomondiale nel suo primo anno ha avuto sei gare: oltre che sull’Isola di Man si corse anche in Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda del Nord e Italia. Nello Pagani vinse il titolo nella 125 alla guida di una Mondial. Nella 250 il campione è stato Bruno Ruffo su Moto Guzzi, nella 350 Freddie Frith su Velocette e nella 500 Leslie Graham su AJS.

I piloti Italiani si sono messi in evidenza sin dal primo anno con Nello Pagani, Bruno Ruffo, Carlo Ubbiali e Umberto Masetti. Quest’ultimo vinse il titolo nella 500 nel 1950 con la Gilera. Masetti, con la conquista del titolo anche nel 1952, divenne il primo divo del motociclismo

Il motomondiale 2017 è partito il 26 Marzo in Qatar e si completerà il 12 Novembre nel Gran Premio di Valencia in Spagna. È composto da 18 gare. L’unica tappa italiana è stata quella del Mugello vinta, nella MotoGP, da Andrea Dovizioso il 4 Giugno.

Tutte le classi in gara del Motomondiale

Il motomondiale è attualmente diviso in tre categorie, in base alla cilindrata e al tipo di motore: Moto3, fino a 250 cm³ con motore a quattro tempi monocilindrico, disputata dal 2012; Moto2, fino a 600 cm³ con motore a quattro tempi fornito a tutte le squadre dalla Honda, disputata dal 2010; MotoGP, fino a 1000 cm³ con motore obbligatoriamente a quattro tempi, disputata dal 2002 (nel periodo 2002 – 2006 fino a 990 cm³ con motore a quattro tempi o fino 500 cm³ con motore a 2 T; dal 2007 fino 800 cm³; dal 2012 fino 1000 cm³).

Tutte le motociclette in competizione sono equipaggiate con pneumatici forniti dalla Michelin. Le classi in gara sono: la Ducati Desmosedici, Yamaha YZR-M1, Honda RC213V, Suzuki GSX-RR, KTM RC16, Aprilia RS-GP.

Come si calcola il punteggio nel Motomondiale

Per ogni Gran Premio, ai primi 15 piloti classificati delle singole classi vengono assegnati dei punti in ordine decrescente che sommati, alla fine della stagione, designano il “Campione Mondiale” della classe d’appartenenza.

L’assegnazione dei punti relativi al “Titolo Costruttori”, si basa sempre sul punteggio assegnato ai piloti. Tuttavia, si sommano solo i punti conquistati dal migliore piazzamento per gara di ogni scuderia.

Dal 1993 si utilizza tale criterio d’assegnazione, il cosiddetto sistema di punteggio del motomondiale. Prevede: 25 punti al primo classificato; 20 al secondo; 16 al terzo; 13 al quarto; 11 al quinto; 10 al sesto; 9 al settimo; 8 all’ottavo; 7 al nono; 6 al decimo; 5 all’undicesimo; 4 al dodicesimo; 3 al tredicesimo; 2 al quattordicesimo; 1 al quindicesimo e zero a tutti gli altri.

Qual è la regola del miglior piazzamento nel Motomondiale

I risultati validi a partire dal 1949 fino al 1976 sono stati limitati, decidendo all’inizio del campionato il numero dei migliori piazzamenti che ogni pilota poteva assommare e tale numero, variato più volte da 3 a 7, risultava all’incirca eguale o inferiore ai due terzi delle gare in calendario. Tutto ciò per salvaguardare il primario aspetto agonistico del campionato, valorizzando maggiormente le vittorie singole rispetto ai piazzamenti. Negli anni cinquanta e anni sessanta erano particolarmente frequenti i ritiri causati da guasti al mezzo meccanico che limitavano i risultati validi. Si voleva evitare che si potesse vincere il campionato grazie a dei piazzamenti buoni, sfruttando gli altrui ritiri, con vincitori nel Mondiale che probabilmente in quell’anno non avevano vinto nemmeno una gara.Dal 1977 in poi, quando le frequenti rotture meccaniche erano diventate un ricordo del passato, la federazione decise di dare validità a tutti i risultati ottenuti. L’unica eccezione è la stagione 1991 , nella quale i due peggiori risultati di ogni pilota vennero scartati.

Solo nel 1976 venne inserita una regola sperimentale, per la quale venivano considerati i migliori sei piazzamenti: avendo suddiviso il campionato in due metà: erano ritenuti validi i migliori 3 risultati tra le prime cinque gare e i migliori 3 nelle ultime cinque gare della stagione.

L’albo d’oro del Motomondiale

L’albo d’oro del Motomondiale, dall’inizio nel 1949 ai giorni nostri, si presenta diviso in varie classi, a seconda dell’ordine di cilindrata.

Tra le classi attualmente vigenti nella moto3 dal 2012 al 2017 abbiamo avuto i seguenti campioni: Sandro Cortese sulla KTM, con la squadra Red Bull KTM Ajo; Maverick Viñales con la KTM e con la squadra Team Calvo; Alex Marquez su KTM e per il Team Estrella Galicia; Danny Kant per la Honda con il Team Leopard Racing; Brad Binder per la KTM con il team Redbull KTM rayo; Joan Mir per la Honda e con il Team Leopard Racing.

Con la moto2 si sono corsi mondiali dal 2010 ad oggi e i relativi vincitori sono stati: Tony Elias, Stefan Bradl, Marc Marquez, Pol Espargarò, Esteve Rabat, Johann Zarco, Franco Morbidelli.

I mondiali della MotoGP vanno dal 2002 ad oggi. I vincitori sono in ordine cronologico: Valentino Rossi dal 2002 al 2005; Nich Hyden; Casey Stoner; Valentino Rossi 2008 e 2009; Jorge Lorenzo; Casey Stoner; Jorge Lorenzo; Marc Marquez 2013 e 2014; Jorge Lorenzo; Marc Marquez.

I circuiti più difficili del Motomondiale

Tra i giri più difficili del Motomonidiale ricordiamo il circuito di Aragon in Spagna. Un perimetro che mette a dura prova, soprattutto l’impianto frenante e l’abilità del pilota di riuscire a passare da altissime velocità a brusche frenate in curva per poi accellerare nuovamente. Stesso discorso per Clermont – Ferrant in Francia. Il circuito di Daytona negli Stati Uniti, celebre soprattutto per le gare di Formula Nascar, più che per la difficoltà. Mette a dura prova il coraggio dei piloti, in quanto si raggiungono le massime velocità in curva con muretti attaccati alla pista. Un percorso già molto pericoloso per le macchine a ruote coperte figuriamoci per le moto. Tutti gli altri circuiti possono essere considerati circuiti tradizionali per le moto, molto utilizzati anche per la formula 1, con le consuete vie di fuga molto larghe, per tutelare, in caduta, l’incolumità dei motociclisti.

Scritto da Gaetano Lagattolla

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