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Facciamo il punto sulle penalità che il regolamento della MotoGp prevede per la stagione 2017.
Un modo per seguire, anche sotto l’aspetto tecnico e disciplinare, le evoluzioni in pista dei top drivers che si contenderanno il titolo.
La domenica è il giorno dedicato alla gara della MotoGp, ma prima di scattare al momento dello spegnimento dei semafori, i piloti devono affrontare un lungo weekend per il posizionamento in griglia.
Si parte con le sessioni di prove libere: i motori si accendono al venerdì mattina, con la prima sessione e si replica al pomeriggio per terminare il sabato mattina.
Ogni sessione dura 45 minuti ed è fondamentale non solo per trovare il giusto assetto alla moto, ma anche perchè la combinazione dei tempi determina l’ingresso in Q1 e Q2.
I dieci piloti più veloci accederanno direttamente alla prova di qualifica Q2. Tutti gli altri, prendono parte alla Q1. I piloti hanno 15 minuti a disposizione per fare il miglior tempo. I più veloci della Q1 si aggiungeranno ai dieci top drivers nella Q2 e potranno quindi lottare per la pole o per un posto in griglia più favorevole.
Tutti gli altri, prenderanno posto in griglia dalla 13esima posizione in poi. L’ultimo step del sabato pomeriggio è la Q2: dodici piloti che si giocano i primi posti in griglia in una sessione di 15 minuti.
Le moto di MotoGp sono dotate di propulsori a 4 cilindri, con cilindrata di 1.000 cc. a 4 tempi. Tutte le moto hanno un cambio manuale a 6 marce.
E’ molto presente anche l’elettronica: uno specifico software posto nelle Control Unit delle moto evita l’introduzione di trucchi dai quali i piloti possano trarre un vantaggio.
Il peso minimo di una moto è 157 kg e la violazione del peso comporta l’immediata squalifica. Il peso del pilota non conta, a differenza di Moto2 e Moto3, perchè le MotoGp sono così potenti da rendere ininfluente questo parametro.
Veniamo alle gomme, a cui viene data un’attenzione enorme, ma giustificata.
La potenza incredibile di queste moto deve infatti essere “domata” dal pilota e la capacità di stare in pista è legata strettamente alle gomme. In condizioni di asciutto abbiamo:
Le gomme possono avere una mescola simmetrica o asimmetrica, per rispondere a sollecitazioni particolari su una parte della gomma. In caso di pioggia i piloti hanno a disposizione una gomma da bagnato (rain).
Sotto il profilo regolamentare, i piloti hanno la possibilità di fare tre scelte all’anteriore e tre al posteriore durante tutto il weekend di gara. Chi partecipa alla Q2 venendo dalla Q1 ha una scelta in più sul posteriore.
Il calendario della stagione inizia a marzo e finisce a novembre. Dal 2007 la gara di apertura è rappresentata dal Gran Premio del Qatar, che dal 2008 si corre in notturna.
La Spagna è la nazione che vede più Gran Premi durante l’anno, infatti sono ben quattro: Jerez, Barcellona, Aragon e Valencia. L’Italia segue con due Gran Premi, il Mugello e Misano, che però rappresenta il Gran Premio di San Marino. Gli altri circuiti sono in giro per tutto il mondo e vanno a formare per il 2017 un calendario con 18 Gran Premi.
Alla MotoGp 2017 prendono parte 23 piloti.
Le nazioni più rappresentate sono la Spagna, con ben 10 piloti, mentre l’Italia segue con quattro piloti, Valentino Rossi, Andrea Iannone, Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso. Anche l’Inghilterra ha quattro rappresentanti, mentre sono due i francesi in gara. Completano la griglia l’australiano Miller e il tedesco Folger.
Il sistema dei punteggi è rimasto invariato dal 1993 e prevede che vadano a punti i primi quindici piloti che tagliano la linea del traguardo.
I primi quattro prendono rispettivamente 25, 20, 16 e 13 punti. Dal quinto classificato in poi, si scala un punto fino alla quindicesima posizione. La somma dei punteggi ottenuti determina la classifica finale e ovviamente chi ne ha ottenuti di più si laurea Campione del Mondo.
Vengono stilate altre due classifiche, decisamente meno importanti di quelle piloti. La prima è la classifica dei costruttori. Prendono punti (25, 20, 16, 8, 4, 0) le varie marche di moto con il pilota meglio classificato al termine del Gran Premio, a prescindere dalla squadra di appartenenza e dall’essere in un team ufficiale o clienti.
La seconda è la classifica delle squadre, con punteggi che vanno da 31 punti per il primo classificato fino ai 3 della decima posizione. Anche in questo caso, viene attribuito il punteggio pilota meglio classificato, scartando gli altri punteggi.
Le moto esasperate di MotoGp non dispongono di molti dispositivi in grado di proteggere il pilota, ma la sicurezza ha comunque fatto passi da gigante, soprattutto in due ambiti significativi.
Prima di tutto gli strumenti di protezione individuale del pilota, con guanti, tuta e casco che – per forma e materiali da costruzione – danno garanzie infinitamente maggiori rispetto al passato e costituiscono preziosi alleati per i piloti. Altrettanta importanza è stata dedicata al tracciato e soprattutto alle vie di fuga. Il rischio maggiore in una caduta è legato all’urto con ostacoli: il miglioramento è legato soprattutto a identificare i punti potenzialmente più pericolosi e a delimitare il tracciato con superfici in grado di far diminuire la velocità del pilota che scivola prima che questo raggiunga un qualsiasi ostacolo.
Il rischio di investimento da parte degli altri piloti in pista è invece responsabile dei principali incidenti degli ultimi anni. Il caso di Marco Simoncelli è forse l’esempio più doloroso. Per quanto i materiali siano perfezionati, è difficile poter evitare rischi in questo ambito. Particolare attenzione è stata disposta anche sotto il profilo della velocità di percorrenza nella pit-lane o a comportamenti scorretti.
Le sanzioni principali riguardano il “taglio” di particolari parti del circuito, se queste avvantaggiano il pilota.
Se nel tagliare una curva viene guadagnata una posizione, questa deve essere immediatamente restituita; se invece viene guadagnato tempo, viene fatto un calcolo dei tempi e verificato se c’è stato un vantaggio indebito. Il comportamento può costare una penalità in termini di secondi o di perdita di posti in griglia.
Molto nutrito il numero delle infrazioni per le quali vengono applicate delle multe, solo che si tratta di multe di entità così ridotta (si parla di qualche centinaio di euro: poca roba per piloti che guadagnano milioni) che di fatto sono inefficaci.
La penalità più rischiosa e più temuta dai piloti è la penalizzazione in griglia: ne sa qualcosa Valentino Rossi nel Motomondiale 2015.