MotoGP 2024, uno sguardo alle cifre che guadagnano gli uomini e le donne “dietro le quinte”

MotoGP 2024, un'occhiata agli stipendi degli uomini e delle donne che lavorano nel motomondiale alle spalle dei piloti.

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La MotoGP è un campionato affascinante di cui gli spettatori sono portati a vedere solo il bello, vale a dire le gare ed i duelli che portano in pista i piloti più veloci del mondo.

Per garantire questo però vi è alle spalle il lavoro di centinaia di persone per metterli in condizione di performare al massimo ogni fine settimana. Vediamo quanto percepiscono a seconda del ruolo.

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Le cifre degli stipendi dei lavoratori della MotoGP

Partiamo a parlare degli stipendi dei lavoratori iniziando dal ruolo più importante, quello del Capotecnico. Uomo di fiducia del pilota che ha sulle spalle tutto il lavoro che devono svolgere gli uomini all’interno del box.

Lo stipendio in questo caso va da un minimo di 130 mila euro sino ad un massimo di 400 mila euro l’anno a seconda del team in cui ci si trova.

Altro lavoratore importante dentro al box è il telemetrista, confidente supremo del pilota dato che con lui dialoga al fine di trovare il perfetto setup per poter puntare al massimo una volta in pista. Lo stipendio minimo è di 35.000 euro l’anno e quello più alto è di 80.000 euro.

La differenza la fa l’esperienza accumulata.

Infine il meccanico, quello che si sporca le mani ed il cui lavoro è necessario per il raggiungimento della prestazione massima. I lavoratori in questo ruolo difficilmente restano per anni in un team. Ogni anno infatti vi sono rivoluzioni di organico. Le cifre sono di minimo 25.000 euro l’anno a massimo 70.000.

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Addetti stampa e lavoratori nelle hospitality i meno pagati

Gli addetti stampa e chi lavora nelle hospitality vale a dire cuochi e altre figure simili, hanno uno stipendio basso di circa 30.000 euro lordi all’anno. Pochi se si considera che questa vita impegna molto.

Infatti il carrozzone del motomondiale passa oltre 150 giorni lontano da casa ed il weekend parte il mercoledì per terminare a tarda notte la domenica a gara ampiamente terminata. Una vita di sacrificio e di passione, destinata a pochi.