Honda ed i nuovi combustibili: in arrivo una moto 300 cc che va a Etanolo ma… solo per l’India

Honda CB300F, per l'India arriva la versione benzina/etanolo dedicata a chi vuole viaggiare pensando anche all'ambiente.

Honda sta implementando le moderne tecnologie nella propria gamma di motociclette con l’obiettivo di ridurre gli inquinati che queste producono una volta in marcia. Per farlo ha iniziato dalla CB300F una naked che da oggi può essere acquistata anche con la tecnologia flex fuel sul mercato indiano.

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Honda CB300F Flex Fuel: come cambia rispetto a quella a benzina

La CB300F come scritto nell’introduzione è la prima moto della casa alata ad essere disponibile in India in versione Flex Fuel che può viaggiare anche con una percentuale di etanolo dell’85% e solo il 15% di benzina.

Un vantaggio in termini di consumi ed inquinamento dato che l’etanolo ha un minore impatto ambientale ma garantisce comunque buone prestazioni. Infatti questa moto ha una potenza di 24,8 cavalli a 7.500 giri/minuto e una coppia di 25,9 Nm a 5.500 giri/minuto.

La trasmissione è una classica 6 marce a pedale e la moto è dotata di frizione antisaltellamento. Una back to basics che in India va ancora di moda, senza alcun supporto elettronico alla cambiata.

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Il plus è l’indicatore “intelligente”

La versione Flex Fuel della CB300F è dotata di un indicatore intelligente di etanolo che a seconda della quantità inserita, tramite la centralina, trasmette al pilota la percentuale di etanolo rispetto alla benzina.

Se questa supera l’85 per cento avvisa il pilota. Di conseguenza se non si accende non vi sono problemi e rischi di guasti perché rientrando nel limite la moto può avanzare senza problemi.

Una scelta quella del marchio giapponese che testimonia l’interesse verso l’ecologia e la tematica ambientale, in uno dei mercati dove la questione ambientale non è tra le principali.

Naturalmente una moto di questo tipo non cambia l’attuale situazione di uno dei più grandi paesi in via di sviluppo ma può accendere i riflettori sul tema.

Scritto da Filippo Imundi

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