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La Moto3 è neonata categoria del motomondiale. Nasce dall’esigenza di abbattere i costi, andando a sostituire la storica 125. Vediamo in questo articole le caratteristiche principali di tale competizione.
Che cos’è la categoria Moto 3
Quando parliamo di Moto3 facciamo riferimento ad una sottocategoria di moto da corsa su un circuito che concorre al Motomondiale. Dal 2010 la FIM ha apportato delle modifiche al regolamento, convertendo la classica 125 in Moto3. Corrado Cecchinelli, direttore tecnico della MotoGP ha spiegato che la scelta è stata dettata dall’esigenza di ridurre i costi.
Si tratta quindi di una categoria nata nel 2012 e che va a sostituire la precedente classe minore, la 125. Il cambio di regolamento in merito al cambio di cilindrata ha portato anche ad un cambio di nome, non abbiamo più come cilindrata la 125 cm cubi per qualsiasi tipo di propulsore. Si passa ad una classa più legata alle caratteristiche del mezzo e con precisi obblighi.
Il passaggio è stato molto simile a quello con la Moto2, e molto diverso rispetto alla MotoGP, è avvenuto in tempi brevissimi.
Il regolamento di Moto 3 per il primo anno
L’obbligo che porta tale classe, è relativo all’uso di un motore da 250cm cubi 4T monocilindrico aspirato ( non è permessa la sovralimentazione) e obbligatoriamente munito di un pistone tradizionale (non sono permessi pistoni ovali) di diametro massimo permesso pari a 81 mm. Inoltre il regime massimo è vincolato ai 14.000 giri al minuto, il sistema di distribuzione non può superare le 4 valvole e l’azionamento delle valvole deve essere classico, con l’abolizione di soluzioni pneumatiche o idrauliche, mentre la distribuzione deve essere obbligatoriamente a catena. Non possono essere usati sistemi per la variazione della fasatura di distribuzione.
I sistemi a lunghezza variabile non devono essere presenti nell’alimentazione, così come il comando gas deve essere meccanico, sono ammessi un massimo di 2 iniettori. Sono posti entrambi prima delle valvole d’aspirazione e con una pressione massima di funzionamento pari a 5 bar. Lo scarico non può essere a lunghezza variabile e non può essere munito con sistemi mobili come nel caso delle valvole allo scarico. Il rumore massimo ammesso è pari a 115 dB/a.
Il cambio può avere massimo sei marce, non sono permessi più di due coppie per la trasmissione finale e due per la trasmissione primaria, per la frizione non sono permessi sistemi elettro-attua. Il telaio deve essere un prototipo e il peso minimo della moto e del pilota è pari a 148 kg. Per i freni niente dischi in carbonio, le sospensioni non possono essere attive, ma devono seguire uno schema classico. Le molle devono essere in acciaio, mentre i cerchi devono essere da 17″, con un canale da 2,5″ per l’anteriore e di 3,5″per il posteriore.
La centralina ECU deve essere fornita dalla Dell’Orto, cioè deve essere ufficialmente approvata dalla federazione e sarà ovviamente unica per tutti. L’unico raccoglitore dati ammessi è la ECU. Ha il copito di controllare gli iniettori, l’accensione, il by-pass del corpo farfallato e la pompa benzina. Le strategie di controllo comprendono il limitatore giri come da regolamento, il traction control, il launch control, il freno motore, la cambiata veloce, il pit limiter, l’anti-jerk e il controllo di detonazione.
Il fornitore unico per quanto riguarda i carburanti sarà ENI, come per la Moto2, con una benzina con un numero di ottano 100. Invece Dunlop sarà l’unico fornitore di pneumatici nelle misure 90/75 R 17 e 115/75 R 17, aggiornati sia nelle strutture che mescole rispetto alla vecchia classe 125, introducendo anche pneumatici bimescola.
Il regolamento di questa nuova categoria è stato pubblicato per la prima volta il 6/11/10, per poter definire i limiti generali della nuova classe e iniziare gli studi sulle nuove moto. Tuttavia la pubblicazione definitiva avvenne il 24 Novembre 2011, data in cui abbiamo il primo regolamento tecnico per il primo anno della competizione.
Nonostante la categoria sia nata per abbattere i costi, a stagione in corso, le spese sono lievitate a causa dei numerosi aggiornamenti che le gare di volta in volta richiedevano.
Qual è il regolamento di Moto 3 per gli anni successivi al primo
Al termine del 2013 venne evidenziata l’eccessivo costo della categoria, annata caratterizzata da molti pacchetti d’aggiornamento della ciclistica e dal costo elevato. Infatti un telaio KTM (2013) si attesta sui 200.000 euro, mentre una Moto3 Honda (2014) completa sui 400.000 euro, per questo venne accordato che dal 2014 il costo massimo per un’unità propulsore non deve superare i 68.000 euro. Al contrario, il regime massimo verrà ridotto a 13.500 giri/minuto, mentre dal 2015 il “rolling chassis” completo (quindi telaio, forcellone, carene, sella, serbatoio, sospensioni, freni e ruote) e il relativo aggiornamento stagionale (uno solo) non debba superare gli 85.000 euro, mentre i 6 motori stagionali (sprovvisti del cambio, disponibile a 1.500 euro per unità) non devono superare i 60.000 euro.
La Honda NSF 250 R è stata la prima moto prodotta per questa categoria. Ha condotto i primi test a partire dal 2010 e il 3 Giugno 2011 è stata presentata ufficialmente, dichiarando una potenza di 47,6 CV a 13.000 giri/min e 28 N·m di coppia a 10.500 giri/min.
La Ioda Racing Project TR 001 è stata la prima moto interamente italiana. Adotta un motore della TM Racing derivato dai modelli da cross. È stata presentata il 29 Ottobre 2010, successivamente il 30 giugno 2011 venne presentato il nuovo motore EMIR, il quale dichiara una potenza di circa 50CV e un peso di 20,6 kg.
L’8 Febbraio del 2011 è stata presentata la MR3 GP11, moto della Sherco, casa che non presenta nel listino motociclette stradali. Tale moto è stata creata in collaborazione con Franco Moro, preparatore che ha collaborato anche con Aprilia.
Con la Moto3 c’è stato anche il ritorno di case costruttrici che avevano abbandonato il motomondiale, come la KTM, inizialmente ha presentato un motore non regolare, oggi gareggia con la KTM RC 250GP.
Qual è la velocità massima consentita in Moto 3
Sia la moto2 che la moto3 hanno esordito nel 2017. Affiancandosi alla MotoGP. Si tratta di categorie nelle quali varia e non di poco il peso, stando a questa considerazione, le velocità massime che si possono raggiungere sono: 250 Km/h per la moto3, 300 Km/h per la moto2.
Quali sono le cilindrate consentite in Moto 3
Le moto3 possiedono un motore monocilindrico con una cilindrata di 250cc, un propulsore a 4 tempi che sprigiona una potenza intorno ai 60 cavalli, collocato in un telaio a traliccio, tubolare distintivo di tutte le kappa da corsa. Attraverso questo tipo di propulsore la moto3 risponde appieno al regolamento vigente FIM.