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Introduzione alle nuove aliquote
Il Governo italiano ha annunciato modifiche significative alle aliquote dei fringe benefit per le auto aziendali, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025. Questa decisione avrà un impatto notevole sul costo chilometrico delle vetture termiche, inclusi benzina, diesel e GPL, escludendo però le auto super inquinanti con emissioni superiori a 160 g/km di CO2. Le associazioni di categoria hanno espresso forti preoccupazioni riguardo a questa normativa, temendo che possa rivelarsi un autogol per le finanze statali e per la transizione ecologica del parco auto in Italia.
Le nuove regole di tassazione
Attualmente, la tassazione sui fringe benefit delle auto aziendali si basa sulle emissioni di CO2, suddivise in quattro fasce con percentuali diverse applicate al costo chilometrico. Tuttavia, a partire dal 2025, il sistema cambierà radicalmente: la tassazione non sarà più legata alle emissioni, ma alla tipologia di alimentazione del veicolo. Questo cambiamento favorirà le auto elettriche (BEV) e ibride plug-in (PHEV), mentre penalizzerà le vetture termiche e ibride con emissioni fino a 160 g/km di CO2.
Impatto sui costi per dipendenti e aziende
Con le nuove aliquote, le auto elettriche e ibride plug-in beneficeranno di una riduzione della tassazione, passando rispettivamente dal 25% al 10% e dal 25% al 20%. Al contrario, le vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 g/km e 160 g/km subiranno un aumento della tassazione dal 30% al 50%. Questo cambiamento comporterà un incremento significativo della tassazione Irpef e contributiva, gravando sia sui lavoratori che sulle aziende. Secondo stime recenti, circa l’85% delle auto aziendali in Italia rientra in questa fascia di emissioni, rendendo la situazione ancora più critica.
Possibili soluzioni per le aziende
Nonostante le preoccupazioni, esistono strategie che le aziende possono adottare per mitigare l’impatto delle nuove aliquote. Un’opzione è quella di stipulare contratti di assegnazione delle auto aziendali entro il , prima che le nuove aliquote entrino in vigore. Questo approccio consente di garantire che i veicoli ordinati nel 2024 possano beneficiare delle vecchie aliquote, evitando così un aumento imprevisto dei costi. È fondamentale che le aziende si attivino rapidamente per sfruttare questa opportunità e ridurre l’onere fiscale sui propri dipendenti.
Conclusioni e prospettive future
Le modifiche alle aliquote dei fringe benefit per le auto aziendali rappresentano una sfida significativa per il settore automotive e per le aziende italiane. Mentre le nuove regole mirano a promuovere veicoli più ecologici, è essenziale trovare un equilibrio che non penalizzi eccessivamente i lavoratori e le imprese. La situazione richiede un’attenta analisi e una pianificazione strategica per affrontare le sfide fiscali che si presenteranno nel prossimo futuro.