Negli anni 2010, la Mitsubishi ASX di prima generazione ha fatto da testa di ponte in Europa per PSA, che non disponeva di una base tecnica adeguata per un SUV. La ASX 1 è stata clonata sotto forma di Citroën C4 Aircross e Peugeot 4008. Per la sua seconda versione, la Mitsubishi ASX è andata nella direzione opposta e ha cambiato faccia. Ora è basata sulla Renault Captur di seconda generazione, quella che il marchio Renault ha lanciato nel 2019.
Una carriera ridotta per la futura Mitsubishi ASX?
Il costruttore giapponese e il suo alleato francese hanno inoltre accordato perfettamente i loro violini, poiché la ASX 2 arriverà nelle concessionarie nella primavera del 2023. Ottimo tempismo: sarà il momento in cui la Renault Captur 2 sarà sottoposta a un restyling e beneficerà anche del rafforzamento di una silhouette da coupé. Questo significa anche che la nuova Mitsubishi ASX avrà una carriera ridotta, appena tre anni al massimo nel catalogo.
Gli obiettivi di vendita assegnati alla ASX, 35.000 unità all’anno per il mercato europeo in un anno intero, sono più che ragionevoli. La sua sostituta, prevista per il 2026-2027, sarà quindi più diversa dalla cugina Renault a livello estetico. Come potete vedere, questa ASX è una prova di guida basata su una base solida e collaudata, che offre anche, a poco prezzo, le tecnologie micro-ibride, ibride e ibride plug-in al marchio giapponese.
Non sorprende che la gamma Mitsubishi ASX sarà basata sui 4 motori della gemella Renault. L’unità turbo a 3 cilindri 1.0 MPI-T da 90 CV, abbinata a un cambio manuale a 6 rapporti, è il motore di base. Al di sopra di questo, il 4 cilindri 1.3 TCE con tecnologia micro-ibrida offrirà la possibilità di scegliere tra un cambio manuale a 6 marce o un cambio automatico 7DCT a 7 marce con doppia frizione. Infine, il motore 1.6 darà accesso alla tecnologia ibrida e ibrida plug-in. Il primo avrà una potenza di 140 CV, il secondo di 160 CV.
La gemella della Captur
Le immagini parlano da sole, il muso della Mitsubishi ASX mostra almeno il tema “Dynamic Shield”, ovvero i ganci cromati della dicitura di marketing del marchio. Questo per essere in armonia con la sorella maggiore, la Mitsubishi Eclipse Cross, che si sente meno sola al mondo. I progettisti si sono limitati a ridisegnare la griglia anteriore, notando l’intaglio nel cofano che ospita la parte superiore della losanga della Renault Captur, che è rimasta al suo posto. Non si tratta di modificare gli strumenti di stampaggio, sarebbe troppo costoso.
Naturalmente, i progettisti giapponesi non avevano alcuna libertà sulle fiancate, nemmeno la possibilità di proporre nuovi cerchi. Solo i loghi centrali sono stati modificati. Questa sinergia tra Renault e Mitsubishi ricorda quella tra Toyota e Mazda per la Yaris e la Mazda 2.