Le vetture ibride sono ormai da diversi anni parte del parco auto europeo e mondiale, la tecnologia utilizzata dai costruttori permette di avere delle auto che godono della potenza del motore a combustione interna abbinato a quello elettrico che è utile in città dato che non emettendo gas risulta pulito per l’ambiente. In questo articolo vedremo in dettaglio le mild hybrid.
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Le ibride ‘mild’ che non sono poi così tenue
Il termine mild dall’inglese significa tenue e in riferimento all’ibrido è utilizzato per testimoniare il suo intervento nella guida e seguendo questo concetto è facile attendersi un aiuto non costante da parte dell’elettrico.
Infatti il sistema mild hybrid affianca il motore tradizionale intervenendo quando serve. Per chi guida le sensazioni restano le medesime di quando si è al volante di auto dotate di motori tradizionali. Non ci si accorge che l’elettrico è in funzione.
L’auto è tuttavia più scattante ai bassi regimi del motore ma oltre a quello non vi è altro dato che l’endotermico interviene immediatamente quando si pigia maggiormente sull’acceleratore.
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Consumi più bassi di carburante
Un punto a favore di questo sistema è relativo al consumo di benzina che migliora leggermente grazie al ruolo di starter che ha il piccolo motore elettrico.
Intervenendo quando i regimi di rotazione sono bassi, il termico svolge metà del lavoro e questo alla lunga comporta un maggior numero di km con un pieno di carburante.
Questa tecnologia può essere adottata sia su motori benzina che diesel ed anche avere un cambio manuale, l’ingombro del piccolo motore è appunto esiguo infatti le case lo posizionano spesso tra il motore ed il cambio stesso.
Sono infine molte le case automobilistiche che adottano questa soluzione che quindi ha anche un costo d’acquisto relativamente basso.