Le auto verdi o ecologiche possono davvero risolvere il grande problema dell'inquinamento. Quanto sono diffuse in Italia?
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Sempre di più ormai sono le auto verdi, ovvero tutte quelle automobili che permettono di inquinare il meno possibile, a grandissimo vantaggio dell’ambiente che ci circonda.
Le persone, infatti, sono sempre più sensibili al tema ambiente, in ogni campo. Ormai anche il settore dei motori lo è diventato, come noto, dando sempre più spazio a dispositivi che inquinano sempre meno.
Le auto verdi sono considerate quelle a basso impatto ecologico. In Europa, più in generale in alcuni paesi, sono già molto utilizzate. Particolarmente sensibili al tema ambiente sembrano gli italiani, anche se dobbiamo considerare la presenza di molti altri paesi come la Germania e la Norvegia.
Le auto verdi sfruttano dei propulsori differenti rispetto ai veicoli che vanno a benzina oppure a diesel. In pratica, riescono a ridurre l’inquinamento e, al tempo stesso, si ottiene anche un buonissimo risparmio economico. Si tratta di motori elettrici, a metano, GPL oppure ibridi. La tutela dell’ambiente in tal caso è garantita dall’effettiva riduzione dei gas inquinanti.
In ambito di auto elettriche, l’accordo di Parigi prevede entro 20 anni la presenza di ben 600 milioni di tali esemplari in circolazione.
Si tratta, senza dubbio, di una cifra davvero altissima, poiché attualmente ve ne sono “soltanto” due milioni. Si pensa, inoltre, ai segmenti coinvolti come quello dei SUV, anch’essi che potrebbero passare presto all’elettrico. Lo faranno, soprattutto, i modelli Jaguar, Skoda e Hyundai, che si sono detti particolarmente sensibili a tale tema.
Oltre al settore delle auto elettriche, dobbiamo considerare la presenza dell’idrogeno, altra sostanza considerata come altamente innovativa in termini di rispetto dell’ambiente.
Sempre Hyundai crede nella possibilità della creazione di propulsori ad idrogeno liquido, per generare elettricità con cui alimentare un motore elettrico. Si considera il fatto che dallo scarico dell’auto, anziché uscire sostanze altamente inquinanti e tossiche, si andrà a vedere soltanto il vapore acqueo. Le emissioni saranno, quindi, pari a zero.
C’è chi afferma, inoltre, che i motori diesel potrebbero presto scomparire, addirittura entro il 2022. Altamente inquinanti, potrebbero andare a lasciare il posto a vetture sempre più innovative, sempre più tecnologiche e, soprattutto, più “verdi”possibili, garantendo un risparmio anche notevole in termini di costi.
Attualmente, in Europa, fino al 2017 sono state poco più di 950.000 le auto vendute.
Nel 2016, invece, sono state circa 688.000. E’ evidente il grandissimo aumento che si è generato. Paesi molto sensibili in tal ambito sono stati non solo la sopracitata Norvegia, ma anche il Liechtenstein, l’Islanda e la Svizzera. Generalmente, si parla di una porzione di incremento di circa il 6,2% dei modelli ibridi.
Ma aumenti molto cospicui si sono avuti anche in ambito elettrico e nell’ambito dell’ibrido. Le prime sono aumentate di oltre il 48%, mentre le seconde sono aumentate di oltre il 33%. Leggermente minore, invece, risulta essere in tutta Europa l’incremento dei modelli a gas, soprattutto GPL e Metano, che sono aumentati “soltanto” del 21%.
Non tutti sanno che, in realtà, il primo modello di auto elettrica non è nuovo.
Si stima, infatti, che i primi prototipi siano stati realizzati addirittura nella prima metà dell’Ottocento. Per un certo periodo di tempo, hanno avuto anche più successo rispetto ai classici veicoli a combustione. Purtroppo, però, avevano un grandissimo limite: la velocità massima, infatti, si attestava sui 32 chilometri orari. Successivamente, il progresso tecnologico ha apportato migliorie, come noto.
Davvero sorprendente risulta essere il risultato dell’Italia, uno dei più grandi in tutta Europa.
Rileviamo la sensibilità degli abitanti del Bel Paese alle tematiche ambientali, in ambito di effettivo risparmio e diminuzione dell’inquinamento. Consideriamo, infatti, che l’Italia da sola sembra attualmente rappresentare circa un quarto di tutta l’Europa, con tanto di oltre duecentotrentamila unità di auto verdi. Dal 2016, infatti, il dato risulta essere in crescita di quasi il 25%, soprattutto in ambito di vetture a gas. Leggermente differente rimane il discorso dell’ibrido, nonché quello dell’elettrico che, ancora, non ha del tutto preso piede, nonostante sia senza dubbio aumentato.
Sono circa il doppio dal 2016 le auto ibride vendute; numeri ben più contenuti quelli riguardanti le auto elettriche, con immatricolazioni di circa sopra lo 0,2% rispetto al 2016.
Non esattamente come l’Italia, ma lo stesso molto sensibile alle tematiche ambientali è la Germania. Direttamente dietro la Gran Bretagna, anche se di pochissimo, questa ha superato anche la Francia nel 2017, diventando uno dei paesi più sensibili in ambito di riduzione dell’inquinamento.
Più in generale, gli aumenti maggiori si registrano tra i nuovi membri dell’Unione Europea, ovvero in ambito dell’Europa Orientale.
I paesi del Nord Europa sono da sempre i più virtuosi in ambito di sensibilità ambientale, come noto. Anche nel settore delle auto non fanno certo eccezione. Uno studio dimostra come la Norvegia, ad esempio, abbia davvero il primato europeo, con oltre 62000 unità. Grandi numeri se si considera che le ben più grandi Germania, Regno Unito e Francia ne hanno rispettivamente oltre 54.000, 47.000 e 36.000.
Il rapporto tra auto elettriche vendute e quelle immatricolate è davvero interessante. L’Europa risponde a questo rapporto con un’auto venduta ogni 54, risultato migliore rispetto al 2016, quando il rapporto era 1:72. Il miglioramento di tale risultato è dovuto senza dubbio alla Norvegia, che vanta un particolarissimo record. La Norvegia ha, infatti, il record di una automobile elettrica venduta ogni 2,5 consegne. Benissimo anche altri paesi nordici come la Svezia, il Belgio, l’Olanda e la Finlandia, mentre in questo particolare rapporto un po’ più indietro risultano essere i paesi del sud Europa, del calibro di Italia e Grecia.
Come stanno le cose negli altri paesi? Abbiamo detto che la Norvegia è una delle più virtuose: addirittura, si stima che voglia mettere al bando l’acquisto di auto a benzina o diesel entro il 2025, con tanto di pesanti imposizioni fiscali. Anche l’Olanda, dal canto suo, è piuttosto sensibile al tema ambiente.
A partire dal 2025, infatti, vorrebbe vietare la vendita dei modelli più inquinanti, proibendo addirittura la circolazione entro il 2035.
Entro il 2050, invece, vorrebbe raggiungere l’obiettivo zero emissioni. La Germania vorrebbe raggiungere il limite a partire dal 2030, mentre in Italia si parla del 2040 come anno in cui potrebbe venir vietata la vendita di auto a diesel o a benzina.
Dobbiamo considerare, in ogni caso, che la soluzione ecologica delle auto verdi, purtroppo, almeno per adesso contiene ancora qualche svantaggio. I prezzi, infatti, risultano essere ancora troppo alti.
A tutto ciò è necessario considerare il fatto che le infrastrutture per la ricarica risultano essere ancora praticamente assenti in tutta Italia. Le batterie, inoltre, sono ancora piuttosto scarse a livelli di autonomia e i tempi per le ricariche sono ancora piuttosto lunghi.
Sono tutti fattori molto importanti che, da soli, non riescono a controbilanciare quelli che potrebbero essere i vantaggi delle auto elettriche, ovvero la mancanza di emissioni, l’assenza di bollo e l’accesso garantito alle zone a traffico limitato (ZTL).
L’autonomia delle auto elettriche è molto variabile. Alcuni considerano dai 200 ai 400 chilometri, mentre altri (soprattutto gli ultimi modelli in commercio), dichiarano fino a 600 km. Non si tratta certo, in ogni caso, di una grande autonomia. La durata della batteria, quando si va a considerare tutti i costi in ambito di auto, deve essere tenuta presente. Le batteria, infatti, come noto si consumano e devono progressivamente essere sostituite.
Ormai, un po’ tutte le case automobilistiche, da quelle più dispendiose a quelle più ecologiche, presentano la loro offerta in ambito di automobili elettriche. Vale a dire che, oltre a mettere in vendita le automobili più “classiche”, ovvero quelle a benzina, diesel o metano, mettono a disposizione gli ibridi e le auto elettriche.
E’ vero che questi ultimi modelli costano un po’ di più degli altri, ma i vantaggi, come abbiamo visto, ci sono.
Ma qual è, quindi, l’impatto ambientale complessivo in tale ambito? Consideriamo i consumi energetici, i tipi di batteria e molto altro ancora. I veicoli a batteria, intanto, hanno un grandissimo vantaggio.
Possono, infatti, essere smantellati in tutta facilità e, inoltre, possono essere anche riciclati per la maggior parte dei componenti. Anche dopo un incidente, questi possono essere recuperati e riutilizzati, in quanto non tendono ad incendiarsi e non sono infiammabili.
Anche dopo un incidente, quindi, risultano essere davvero molto sicuri.
Un tempo, le batterie erano considerate piuttosto inquinanti. Si trattava, infatti, di prodotti che avevano al loro interno il cadmio e il nichel. Questi potevano andare a rompersi e ad ossidarsi. Oggi, questo tipo di batterie è stato proibito, andando così ad ovviare a questo tipo di problema. Abbiamo visto quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi di scegliere un’auto verde oppure no. Dobbiamo considerare che, con il progresso tecnologico, molte attuali problematiche andranno senza dubbio a scomparire sempre di più. Si avranno, infatti, sempre più vantaggio a scapito degli svantaggi. E’ probabile che, in un futuro non troppo lontano, le auto elettriche e gli ibridi diventeranno le uniche a disposizione: per questo, meglio conoscerle fin da subito nel dettaglio.