Targa auto, com'è quella italiana, da quando è presente e le differenze tra le diverse tipologie.
La targa è quell’elemento che siamo tutti abituati a vedere quando siamo al volante della nostra auto, dato che anche lei ne è dotata o che vediamo quando non siamo a bordo dato che tutti i mezzi biciclette e monopattini (per il momento) non ne sono provvisti.
Scopriamo la sua storia e come è arrivata ai giorni nostri.
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La targa italiana esiste sulle auto o le moto, ma anche sulle microcar che sono state oggetto di immatricolazione nel nostro paese o che sono state immatricolate come tali dopo essere state all’estero.
Questa infatti ne permette la circolazione sul territorio italiano senza di essa infatti non si può e se si è titolari di una targa straniera bisogna dimostrare l’effettiva residenza nello stato di origine della stessa o se si vive in Italia procedere all’ottenimento delle targhe italiane.
Oltre alla circolazione, la targa serve come strumento di identificazione da parte delle Forze dell’Ordine che tramite le sigle riportate possono capire chi è l’intestatario del veicolo, i dati tecnici ed anche se questo è stato rubato.
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L’attuale targa italiana che si compone di due lettere all’inizio, tre numeri al centro e altre due lettere finali, è in vigore dal 1994. Prima le targhe avevano la provincia all’inizio, un numero, una lettera ed altre quattro cifre.
Addirittura nelle macchine ancora più vecchie vi è solo la provincia e altri 4 numeri.
La targa è possibile personalizzarla ma il processo è molto costoso e lungo di conseguenza non ne esistono molte in circolazione.
La targa prova invece è una targa di cui sono dotati i professionisti che commerciano automobili o che utilizzano le auto per lavoro e può essere utilizzata anche su auto diverse da quella di cui si è proprietari.