Scopri la storia affascinante della Jiotto Caspita, un'icona di design e prestazioni.
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Nel 1988, due visionari del mondo imprenditoriale, Yoshikata Tsukamoto e Minoru Hayashi, si incontrarono con un obiettivo ambizioso: creare una supercar che avrebbe ridefinito il concetto di prestazioni automobilistiche. Tsukamoto, a capo della Wacoal Corp., desiderava espandere il suo marchio, mentre Hayashi, presidente della DOME, era pronto a mettere in campo la sua esperienza nel settore automobilistico. Da questa collaborazione nacque la Jiotto Caspita, un’auto che prometteva di unire il mondo delle corse con quello delle vetture stradali.
La Jiotto Caspita non era solo un’auto, ma un’opera d’arte su quattro ruote. Hayashi fondò la Jiotto Inc. e il comitato Wascap, dando vita a un progetto che avrebbe visto la luce grazie a un design innovativo e a tecnologie all’avanguardia. Il team di designer, guidato da Kunihisa Ito, si concentrò su un’estetica aerodinamica, creando un veicolo con un abitacolo avanzato e una coda slanciata, dotata di un’ala a movimento automatico.
Ogni dettaglio era studiato per massimizzare le prestazioni e l’efficienza aerodinamica, portando alla produzione di oltre duecento proposte di design.
Il cuore pulsante della Jiotto Caspita era un motore V12 progettato in collaborazione con Subaru e Motori Moderni, capitanati dal leggendario Carlo Chiti. Questo propulsore, capace di generare una potenza straordinaria, era abbinato a un telaio in fibra di carbonio e alluminio, che garantiva leggerezza e resistenza.
La Caspita fu presentata al 28º Salone di Tokio, dove suscitò un grande interesse, portando alla pianificazione di una produzione limitata di trenta esemplari. Tuttavia, la crisi economica degli anni ’90 pose un freno al progetto, bloccando lo sviluppo di questa straordinaria supercar.
Nonostante le difficoltà, la Jiotto Caspita rimane un simbolo di innovazione e audacia nel mondo automobilistico. Con prestazioni teoriche che promettevano velocità superiori ai 300 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 4,5 secondi, la Caspita rappresentava il sogno di molti appassionati di auto.
Anche se il progetto non si concretizzò come previsto, la Jiotto Caspita continua a essere ricordata come una delle supercar più affascinanti e ambiziose della sua epoca, un esempio di come la passione e la creatività possano sfidare i limiti del possibile.