La Corte Costituzionale autorizza le Regioni a rilasciare licenze NCC, ma con obbligo di gara pubblica.
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La questione delle licenze per il noleggio con conducente (NCC) in Italia ha sempre suscitato dibattiti accesi, specialmente in relazione alle competenze tra Regioni e Comuni. La recente sentenza della Corte Costituzionale ha chiarito alcuni aspetti fondamentali, stabilendo che le Regioni possono rilasciare nuove autorizzazioni per l’attività di NCC, ma solo attraverso procedure di gara pubblica. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla normativa precedente, che limitava tale competenza esclusivamente ai Comuni.
Con la sentenza n. 204/2024, la Corte ha accolto parzialmente il ricorso della Regione Calabria, che aveva tentato di autorizzare direttamente 200 nuove vetture NCC. La Corte ha sottolineato che, sebbene la legge 21/1992 attribuisca ai Comuni la competenza sul rilascio delle autorizzazioni, la riforma del Titolo V della Costituzione ha conferito alle Regioni una maggiore autonomia legislativa. Pertanto, le Regioni possono intervenire per definire un quadro normativo più attuale e adeguato alle esigenze del territorio.
Questa decisione ha importanti implicazioni per il settore del noleggio con conducente. Da un lato, consente una maggiore flessibilità e opportunità di crescita per le aziende locali, dall’altro impone l’obbligo di seguire procedure di gara pubblica, garantendo così la trasparenza e la concorrenza nel settore. È un passo verso una regolamentazione più equa, che potrebbe favorire una maggiore competitività tra i vari operatori del settore, contrastando le politiche protezionistiche che storicamente hanno favorito i taxi a discapito degli NCC.
La questione della mobilità è centrale nel dibattito attuale. La Corte ha evidenziato come le politiche restrittive abbiano avuto effetti negativi non solo sul settore NCC, ma anche sul turismo e sulla mobilità delle persone, in particolare delle fasce più vulnerabili della popolazione. La necessità di un’adeguata regolamentazione che tuteli il diritto alla mobilità dei cittadini è più che mai attuale. Le Regioni, ora più che mai, sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella definizione di politiche che rispondano alle esigenze di tutti gli utenti.