KTM e il futuro incerto nella MotoGP: crisi e ristrutturazione

La crisi economica di KTM mette in discussione la sua partecipazione al Motomondiale dal 2026.

La crisi economica di KTM

La casa motociclistica austriaca KTM sta affrontando una crisi economica senza precedenti, che ha sollevato interrogativi sul suo futuro nel mondo delle corse. Dopo un buco di bilancio di 2,9 miliardi di euro, la situazione finanziaria dell’azienda è diventata critica. Nonostante la conferma della continuità aziendale, i dubbi sulla permanenza di KTM nella MotoGP si intensificano, soprattutto alla luce delle recenti notizie provenienti dall’Austria.

Possibile ritiro dalla MotoGP

Secondo il quotidiano viennese Der Standard, KTM starebbe considerando di ritirarsi dal Motomondiale a partire dal 2026. Questa decisione, se confermata, contraddirebbe le dichiarazioni ottimistiche rilasciate nelle settimane precedenti. La ragione principale di questo potenziale addio è la necessità di ridurre i costi, con un risparmio annuale stimato di 46 milioni di euro. Le misure di riorganizzazione includono la vendita delle azioni di Pierer Immoreal GmbH e l’interruzione dei pagamenti alle sussidiarie non essenziali.

Le misure di ristrutturazione

Il curatore fallimentare Peter Vogl ha delineato un piano di ristrutturazione che prevede il rimborso del 30% del debito verso i creditori nei prossimi due anni. Tuttavia, per attuare questo piano, KTM ha bisogno di liquidità fresca da parte degli investitori, i quali sono invitati a presentare le loro offerte entro la terza settimana di gennaio. Un’analisi del Boston Consulting Group ha evidenziato che i mercati principali del Gruppo KTM potrebbero crescere di oltre il 10% annuo, ma la situazione attuale richiede misure drastiche.

Le sfide della produzione

La produzione in Austria, Germania e Svizzera comporta costi elevati, con spese per il motorismo che hanno raggiunto i 95 milioni di euro nel 2023. Questa situazione rende difficile per KTM mantenere la competitività nel mercato globale. Inoltre, la strategia multimarca, che comprende KTM, Husqvarna e Gasgas, potrebbe essere rivista per migliorare la competitività dei prezzi. La crisi di KTM non è solo una questione economica, ma potrebbe avere ripercussioni significative anche sul panorama della MotoGP, dove la presenza di nuovi costruttori è limitata.

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