Il GP della Thailandia: storia e curiosità del circuito di Buriram

Un viaggio attraverso la storia del Gran Premio della Thailandia e il suo impatto nel Motomondiale.

Introduzione al GP della Thailandia

Il Gran Premio della Thailandia rappresenta una delle aggiunte più recenti al calendario della MotoGP, essendo stato introdotto nel 2018. Questo evento si svolge nel Buriram International Circuit, un tracciato moderno e affascinante che ha rapidamente guadagnato popolarità tra i fan e i piloti. La sua posizione nel sud-est asiatico non solo offre un’esperienza unica per gli spettatori, ma contribuisce anche a espandere l’interesse per il motociclismo in una regione in crescita.

Il circuito di Buriram: caratteristiche e sfide

Il Buriram International Circuit è progettato per mettere alla prova le abilità dei piloti, con una lunghezza di 4,554 metri e un layout che include 12 curve. La pista è nota per le sue ampie zone di fuga e per la possibilità di sorpassi, rendendo le gare emozionanti e imprevedibili. Le condizioni climatiche possono variare notevolmente, con temperature elevate e umidità che influenzano le prestazioni delle moto e dei piloti. Questo aspetto rende il GP della Thailandia una vera sfida, dove la strategia e la preparazione giocano un ruolo cruciale.

Impatto della pandemia sul GP della Thailandia

La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto significativo su molti eventi sportivi, incluso il GP della Thailandia. Dopo il suo debutto nel 2018, il Gran Premio ha visto un’assenza nel 2020 a causa delle restrizioni sanitarie globali. Questo ha portato a un posticipo del terzo GP thailandese, creando incertezze per i fan e gli organizzatori. Tuttavia, la speranza è che, con il miglioramento della situazione sanitaria, il Gran Premio possa tornare a essere un appuntamento fisso nel calendario della MotoGP, attirando visitatori da tutto il mondo e promuovendo ulteriormente il motociclismo nella regione.

Leggi anche