Scopri il futuro controverso dei motori diesel secondo Stellantis.
Nonostante le sfide della mobilità elettrica, Stellantis continua a investire nei motori diesel.
Negli ultimi anni, il dibattito sui motori diesel ha suscitato un ampio interesse, specialmente in un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità e la mobilità elettrica. Recentemente, Stellantis ha annunciato la sua intenzione di continuare la produzione di motori diesel, in particolare i modelli 1.5 BlueHDi e 2.2 MultiJet, fino al 2030. Questa decisione, che potrebbe sembrare controcorrente, è motivata dalla necessità di adattarsi a un mercato in continua evoluzione.
Secondo le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato, chief operating officer di Stellantis in Europa, il gruppo ha deciso di mantenere in vita i motori diesel nonostante il previsto divieto europeo per le auto a combustione interna (ICE) che entrerà in vigore nel 2035. Stellantis sembra credere che i motori diesel possano ancora svolgere un ruolo significativo nel panorama automobilistico, soprattutto considerando che la transizione verso veicoli elettrici sta procedendo più lentamente del previsto.
Questo approccio potrebbe rappresentare una strategia per soddisfare la domanda di veicoli a basse emissioni nel breve termine.
Il motore 1.5 BlueHDi, un quattro cilindri turbodiesel, è stato introdotto nel 2017 e inizialmente era previsto che uscisse di scena nel 2025. Tuttavia, grazie a un aggiornamento tecnico, sarà in grado di rispettare le normative Euro 7, che diventeranno obbligatorie per tutti i nuovi modelli.
Questo aggiornamento è fondamentale per garantire che il motore possa continuare a essere competitivo sul mercato. D’altra parte, il motore 2.2 MultiJet, di origine Fiat, è attualmente utilizzato esclusivamente nei veicoli commerciali, ma ci sono indicazioni che Stellantis potrebbe considerare una variante per le autovetture.
Nonostante le incertezze legate al futuro dei motori diesel, Stellantis sembra determinata a mantenere la produzione di questi propulsori fino al 2030.
È interessante notare che il motore 1.5 BlueHDi è già stato utilizzato in diversi modelli di autovetture, tra cui Citroën e Peugeot, e ci si aspetta che continui a essere impiegato in modelli come la Citroën C5 Aircross e la Peugeot 308. La decisione di prolungare la vita dei motori diesel potrebbe rivelarsi vantaggiosa per il gruppo, permettendo di soddisfare le esigenze di un mercato in evoluzione e di affrontare le sfide della mobilità sostenibile.