Il caos normativo sugli autovelox in Italia e le sue conseguenze

La recente sentenza della Corte di Cassazione mette in discussione l'uso degli autovelox in Italia.

La sentenza della Corte di Cassazione e le sue implicazioni

Nel mese di aprile, la Corte di Cassazione ha emesso l’ordinanza n. 10505/2024, che ha scatenato un vero e proprio pandemonio nel panorama normativo italiano riguardante gli autovelox. Questa sentenza ha negato l’equivalenza tra le procedure di approvazione e di omologazione degli autovelox, stabilendo che entrambe sono indispensabili per la loro legittimità. Di conseguenza, tutte le apparecchiature per il controllo della velocità, che risultano solo approvate e non omologate, sono state di fatto dichiarate “fuori legge”. Questo ha aperto la strada a una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati, creando un clima di incertezza e confusione.

Le reazioni del governo e le strategie adottate

In risposta a questa situazione, il Ministero dell’Interno ha inviato una circolare alle Prefetture, delineando una strategia per resistere in giudizio contro i ricorsi degli automobilisti. Tuttavia, sorgono interrogativi su come una semplice circolare possa sovvertire una sentenza della Cassazione e, soprattutto, la legge dello Stato italiano. La circolare invita gli uffici a mantenere una posizione compatta e disciplinata, suggerendo di fare leva sulla presunta omogeneità tra le procedure di omologazione e approvazione. Tuttavia, molti esperti giuridici mettono in dubbio l’efficacia di tale approccio.

Le differenze tra omologazione e approvazione

È fondamentale comprendere le differenze tra omologazione e approvazione, come chiarito dall’articolo 45 comma 6 del Codice della Strada. La Cassazione ha sottolineato che solo alcuni strumenti, come quelli per il controllo della velocità, devono essere omologati, mentre altri possono essere semplicemente approvati. Questo aspetto giuridico è cruciale per la legittimità delle multe emesse tramite autovelox. La circolare del Ministero dell’Interno, pur cercando di trovare una soluzione, non sembra in grado di superare le conclusioni già stabilite dalla Cassazione.

Il futuro degli autovelox in Italia

In attesa di una risoluzione definitiva, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) sta lavorando a un decreto di omologazione, i cui dettagli rimangono sconosciuti. Inoltre, è stato annunciato un tavolo tecnico con rappresentanti del Viminale e di altri ministeri per uniformare le procedure di approvazione e omologazione degli strumenti di rilevazione della velocità. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga e complessa, e la situazione attuale continua a generare incertezze per gli automobilisti e per le autorità competenti.

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