Il CBD è uno dei molti composti, noti come cannabinoidi, presenti nella pianta di cannabis. In base ad alcuni studi, sembra offrire una serie di benefici per la salute, come il sollievo da ansia, insonnia e dolore cronico.
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Il cannabidiolo, comunemente noto come CBD, ha guadagnato popolarità negli ultimi anni per i suoi potenziali benefici sulla salute. Tuttavia, assieme a questo interesse sono nate anche tante domande volte alla raccolta di informazioni sulla canapa legale e, in particolar modo, è sorta la questione di come questa sostanza possa influenzare attività quotidiane come la guida.
Un dubbio curiosamente molto diffuso, nonostante il suo consumo sia severamente proibito nel nostro Paese e l’acquisto sia consentito solo a scopi collezionistici presso rivenditori autorizzati e certificati.
Il CBD è uno dei molti composti, noti come cannabinoidi, presenti nella pianta di cannabis. A differenza del tetraidrocannabinolo (THC), noto per i suoi effetti psicoattivi, non produce una sensazione di ‘sballo’. Anzi, in base ad alcuni studi, sembra offrire una serie di benefici per la salute, come il sollievo da ansia, insonnia e dolore cronico.
Detto questo, guidare richiede concentrazione, coordinazione e reattività rapida. Qualsiasi sostanza che possa influire su questi fattori potrebbe, teoricamente, diminuire la capacità di una persona di guidare in modo sicuro.
Ma come si inserisce il CBD in tutto questo?
Questo articolo esplorerà le ricerche correnti sugli effetti del cannabidiolo sulla guida.
Per capire come il CBD potrebbe influenzare la capacità di guidare, è utile prima esaminare come interagisce con il corpo.
Il cannabidiolo è noto per le sue proprietà interattive con il sistema endocannabinoide (ECS) del corpo, un sistema di neurotrasmettitori che regola una serie di funzioni corporee, tra cui l’umore, il dolore e il sonno.
In particolare, si lega ai recettori CB1 e CB2 che si trovano principalmente nel cervello e nel sistema nervoso centrale, esercitando un effetto calmante e rilassante. A differenza del THC, tuttavia, il CBD non provoca un’alterazione significativa della percezione o della coordinazione.
Ciò significa che è sicuro per chi guida?
Nel prossimo paragrafo, esploreremo più in dettaglio gli studi e le ricerche che sono stati condotti in questo ambito.
Una delle più importanti ricerche in materia è stata condotta dall’università di Sydney e pubblicata sul Journal of the American Medical Association nel dicembre 2020.
Lo studio ha coinvolto 26 partecipanti divisi in 4 gruppi: il primo ha consumato cannabis con THC, il secondo con CBD, il terzo con entrambe le sostanze e il quarto ha assunto un placebo. In seguito sono stati invitati a guidare per 100 chilometri in veicoli con doppi controlli e con la presenza di istruttori di guida professionisti accanto a loro.
I risultati hanno mostrato che la cannabis contenente CBD non ha avuto alcun effetto sulla guida, mentre le altre tipologie hanno causato una lieve alterazione.
Da tale risultato, i ricercatori hanno dedotto che il CBD non influisce sulla capacità di guidare e può essere usato da chi lo assume per scopi terapeutici. Al contrario, il THC ha un effetto negativo temporaneo sulle capacità di guida.
Un’altra ricerca interessante è stata pubblicata sul British Journal of Clinical Pharmacology nel 2018.
Questo studio ha esaminato gli effetti del CBD su 16 volontari che hanno ricevuto dosi crescenti di questa sostanza (10, 30 o 60 mg) o un placebo prima di sottoporsi a una serie di test psicomotori e cognitivi. I test includevano la valutazione della coordinazione occhio-mano, della velocità di reazione, della memoria e dell’attenzione. I ricercatori hanno anche misurato i livelli di THC e CBD nel sangue dei partecipanti.
I risultati hanno dimostrato che il CBD non ha avuto alcun effetto negativo sui test psicomotori e cognitivi, né ha alterato i livelli di THC nel sangue.
In base a questa ricerca, con la dovuta prudenza che, in questo caso, è d’obbligo, possiamo ipotizzare che, non avendo il CBD effetti deleteri sulle facoltà motorie e cognitive, presumibilmente potrebbe non essere un pericolo per i guidatori.
Sebbene la ricerca scientifica indichi che il CBD da solo non dovrebbe avere un impatto significativo sulla capacità di guida, è importante considerare anche le norme locali. In molti Paesi, infatti, le leggi sulla guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti sono complesse e in continua evoluzione.
In generale, la maggior parte delle leggi si concentra sul THC, il componente psicoattivo della cannabis, piuttosto che sul CBD. Tuttavia, molti prodotti a base di cannabidiolo contengono tracce di tetraidrocannabinolo e, di conseguenza, potrebbero essere causa di positività a eventuali controlli delle autorità locali.
Per non parlare del fatto che il consumo di CBD è ancora vietato in buona parte del mondo, anche qui in Italia, dove è possibile acquistarlo solo in casi ben determinati che non ne prevedono l’assunzione.
Pertanto, è importante sottolineare che questo articolo ha uno scopo puramente illustrativo e che un tema tanto delicato come quello della guida sotto l’effetto del cannabidiolo deve necessariamente essere esplorato prendendo sempre in considerazione le evidenze raccolte dalla ricerca medica e, soprattutto, la natura delle normative locali.
In base alle ricerche attuali, sembra che l’uso moderato di CBD da solo non abbia un impatto significativo sulla capacità di guidare per la maggior parte delle persone.
Tuttavia, è importante ricordare che la risposta al CBD può variare da persona a persona e, soprattutto, che questa sostanza è attualmente vietata, per quanto riguarda il consumo, in numerosi Paesi, tra i quali l’Italia. Pertanto, mentre la ricerca sul CBD e la guida è incoraggiante, è altrettanto importante tenere conto delle leggi in materia.