La Honda CL 500 torna alla definizione di Scrambler... una moto semplice con capacità fuoristradistiche e le solite caratteristiche che la accompagnano.
La Honda CL 500, la nuova scrambler di Honda, è basata sulla famosa piattaforma 500, con le CB500F, X, R e Rebel.
In effetti, la Scrambler ricorda innegabilmente quest’ultima. Le due moto condividono lo stesso telaio e danno persino l’impressione di condividere lo stesso serbatoio. Eppure si tratta di una Scrambler, che attinge alle radici delle scrambler Honda fin dal CL72 del 1962.
Honda ha una lunga storia di scrambler, soprattutto nella gamma di piccole cilindrate, dalla 250 alla 450 e alla 300, 350 e 400, gli stessi modelli che, secondo la leggenda (e non solo la leggenda), furono responsabili della creazione della famosa gara Baja.
Ma qual è il risultato di questa nuova e rinata categoria dopo 20 anni di assenza di una Scrambler?
La Honda CL 500 torna alla definizione di Scrambler… una moto semplice con capacità fuoristradistiche e le solite caratteristiche che la accompagnano: maggiore escursione rispetto a una moto stradale, ruota anteriore da 19″, sella piatta, pneumatici misti e scarico rialzato.
Naturalmente, il doppio scarico originale del CL72 è ricordato con nostalgia, perché era sottile, elegante e contribuiva alla personalità della moto.
Sulla versione 2023, invece, si tratta di uno scarico massiccio, enorme nonostante un discreto richiamo storico con piccoli fori rotondi. L’ingegnere giapponese ha spiegato che i vincoli imposti dalle norme sulle emissioni, inquinanti e rumorose, spiegano questa voluminosità.
Per compensare questo aspetto, gli ingegneri hanno lavorato sul suono, ai bassi e agli alti regimi, per dare alla moto una doppia personalità. Questo lavoro è stato fatto a orecchio… tra ingegneri, lontano da curve grafiche o semplici calcoli di decibel e frequenze teoriche. Il risultato uditivo è un successo, una felice via di mezzo tra identità sonora e rispetto per l’ambiente (e per gli altri).
Il parafango anteriore corto e i soffietti rispettano la tradizione e l’aspetto economico del modello, pur dando l’impressione di una macchina quasi retrò.
Il faro tondo e la luce posteriore alta sono al 100% a LED, in riferimento alla luce posteriore alta del modello originale.
Per il resto, la moto è omogenea, ben rifinita, tutta in nero, dal telaio ai cerchi, con raggi (e non con razze come ci saremmo aspettati, soprattutto per motivi di costo).
Infine, per una volta, il produttore ha fatto delle scelte quasi azzardate nella produzione, abbandonando i troppo comuni colori nero o grigio, con il nero, naturalmente, ma anche un blu reale, un kaki di bellissimo effetto e un arancione molto forte.
E vale la pena notare che tutti i colori hanno lo stesso prezzo (rispetto ad alcuni marchi che fanno pagare di più il colore rispetto al modello base nero).
Ogni colore si adatta bene e può essere completato con alcuni accessori, come i paramani, il parafango rialzato (oltre a quello originale) e la targa laterale. Ci dispiace solo che questi accessori siano disponibili solo in bianco.
D’altra parte, tre pacchetti permettono di aggiungere una serie di elementi come le borse laterali o un portapacchi o ancora le maniglie riscaldate.
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