Le case automobilistiche stanno sviluppando già da qualche anno dei sistemi di guida autonoma. Come funzionano?
Le auto a guida autonoma non sono un utopia ma una concreta prospettiva futura.
Ciò nonostante il loro utilizzo impone serie riflessioni in diversi ambiti. Sembrava un utopia fino a qualche anno fa, qualcosa di fantascientifico, ma le auto a guida autonoma, che si guidano da sole, stanno , passo dopo passo, diventando realtà
Le case automobilistiche stanno investendo sempre più soldi nelle ricerche per lo sviluppo di auto che si guidano da sole. La guida autonoma è un modo per indicare un veicolo, tendenzialmente auto, che non hanno bisogno di un conducente per andare da un punto A ad un punto B.
Ci sono varie tipologie di guida autonoma che si classificano in base a livelli. Il livello zero non prevede nessun livello di automazione. Il livello uno invece prevede che sia l’essere umano alla guida del veicolo che debba gestire tutti i vari aspetti che concernono la guida. E’ supportato da degli strumenti acustici o visivi. Un esempio sono i sensori di parcheggio possono dirci, al millimetro, quanto manca al paraurti dell’auto che abbiamo di dietro.
Questi sono già presenti da diversi anni in automobili in commercio. Il livello 2 riguarda livelli di sicurezza che intervengono in casi particolari. Il livello 3 significa che l’uomo non deve fare nulla, sia le gambe che le braccia non sono impegnate nella conduzione del veicolo. Tuttavia dovrà intervenire in casi critici. La più sofisticata è la cosiddetta guida autonoma di livello 5, non c’è bisogno dell’intervento dell’uomo per la guida del veicolo.
La guida autonoma funziona attraverso una telecamera che si coordina con dei radar che comunicano con un computer che contiene delle mappe ad alta definizione.
Il sistema dialoga e sa sempre cosa deve fare anche in caso di imprevisti e di sbandamenti.
Oggi i modelli più innovativi in questo ambito sono le Tesla Model S di Elon Musk, genio e miliardario. Che a quanto pare propongono una guida semi-autonoma particolarmente innovativa, che dà molta più autonomia di prima al “cervello” della vettura. Entro 3 o 6 mesi Elon ha garantito che le sue auto saranno in grado di guidare da sole.
Tutto ciò sarà possibile grazie ad un nuovo hardware sviluppato appositamente. Le vetture saranno dotate di ben 8 telecamere che potranno vedere a 360 gradi intorno all’auto. La loro profondità di campo sarà di ben 250 metri.
I modelli e le marche di guida autonoma o semi autonoma più innovativa al momento è la Tesla Model S insieme a Tesla Autopilot. Di fatto rappresentano il futuro.
Vetture che sono sicure e in grado di reagire in tempo reale al traffico. Ci vuole sempre però l’intervento del guidatore per evitare i rischi, e la tecnologia deve ancora fare molta strada. Tutte le case automobilistiche più importanti hanno dei prototipi di guida autonoma. Possiamo fare l’esempio di BMW con la serie 5 oppure Audi con la A8 derivata da una collaborazione decennale con la casa di schede grafiche Nvidia.
Il fondamento tecnologico di queste vetture è rappresentato da una serie di sensori a lungo raggio, a ultrasuoni, per “disegnare” in tempo reale la situazione intorno alla vettura, come fa un radar. Alla base c’è un cervello elettronico che si occupa di unire e processare i dati così ricavati. Il GPS permette inoltre di sapere in ogni momento dove si trova il veicolo e agire di conseguenza.
Nonostante la grande e innovativa tecnologia della quale dispongono, queste vetture non deresponsabilizzano il guidatore, che di fatto deve sempre rimanere attento e vigile.
L’auto a guida autonoma può sterzare all’interno nella propria corsia, gestire freno e acceleratore in autostrada, evitare incidenti grazie alla frenata e allo sterzo automatici. E’ in grado di parcheggiarsi da sola. Ma per le operazioni in assoluto più pericolose come cambiare corsia è invece necessario l’intervento del guidatore, che azionando la freccia dà il via libera alla vettura per spostarsi.