Il giubbotto catarifrangente è uno degli strumenti che non dovrebbero mai mancare in qualunque auto per via della sua utilità in caso di guasti o incidenti alla vettura così da rendersi visibili agli altri automobilisti senza correre rischi per la propria ed altrui incolumità. In questo articolo scopriamo quando questo è obbligatorio.
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Giubbotto catarifrangente: quando è obbligatorio
Il giubbotto catarifrangente è obbligatorio per legge a bordo di qualunque auto che circoli su strada. Lo ha stabilito un decreto del 30 dicembre 2003, entrato in vigore nel 2004, emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La sua utilità è presto detta, lo scopo di questo strumento è permettere di rendersi visibili agli altri automobilisti in condizioni di scarsa visibilità come con una forte pioggia, nebbia fitta o di notte quando non vi è molta illuminazione.
Ciò permette di tutelarsi a livello di sicurezza e di far capire al resto del traffico circolante su quella strada che si sta passando vicino ad una macchina che ha problemi o è danneggiata.
Inoltre nelle fasi concitate che seguono un guasto o un incidente il fatto di agire sul veicolo o nelle sue vicinanze con la consapevolezza di essere visti, grazie all’indossare di questo strumento.
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Cosa succede se non lo si ha a bordo ed il suo prezzo
Se si viaggia in auto e non si possiede il giubbotto catarifrangente (dotato di apposita etichetta CE e di sigla UNI EN 471) si rischia una multa che va da un minimo di 41€ ad un massimo di 169€.
Inoltre vista la gravità dell’infrazione vi è la decurtazione di 2 punti dalla patente di guida. Oltre all’esborso economico vi possono essere effetti negativi sul buon senso alla guida perché non si ha a cuore la sicurezza stradale.
I prezzi di questo oggetto di sicurezza vanno da un minimo di 4 euro ad un massimo di oltre 40 euro per quelli specifici per le moto.