A gennaio vendite calate in tutta Europa

Confermato il trend negativo, anche a gennaio segno meno in tutta Europa

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Non solo Italia: gennaio con il segno meno per tutti gli altri quattro mercati principali europei.

La Germania ha infatti registrato un calo del 1,4%, la Francia del 1,1%, il Regno Unito del -1,6% e la Spagna del 8,0%. Un calo delle vendite e delle immatricolazioni preoccupante per un settore estremamente importante nell’economia europea. Come ha infatti dichiarato Crisci, Presidente della UNRAE (Associazione delle Case Automobilistiche estere):

Il settore automotive è un comparto cruciale nell’economia europea, considerato che in termini occupazionali impiega oltre 13 milioni di persone e genera un fatturato che rappresenta il 6,8% del Pil europeo. La flessione che si registra in Europa in questo primo mese dell’anno, allineata al trend in peggioramento dell’ultima parte del 2018, non fa ben sperare in un recupero sostenuto per le vendite nel 2019. Come si evince dai dati, l’Italia è uno dei Paesi a registrare un’importante flessione, vista soprattutto l’incertezza di questo primo bimestre segnata dall’entrata in vigore del bonus-malus il prossimo 1° marzo. Il mercato dell’auto è caratterizzato da molta confusione generata negli acquirenti di auto nuove e temiamo che la situazione non possa migliorare visto l’aggravio di una ecotassa, impropria e penalizzante, che si riverserà sull’acquisto di alcuni modelli

Le cause della crisi

Molteplici e diverse a seconda del contesto le cause di questa preoccupante flessione. In Regno Unito ad esempio le vendite di auto a benzina sono aumentate del 7%, ma le vendite e le immatricolazioni di auto diesel sono crollate del 20%, causando il segno meno sul totale. La Francia sta soffrendo un contesto sociale e politico decisamente poco roseo che si sta riflettendo su tutta l’economia, anche se i dati sulle auto elettriche sono abbastanza incoraggianti (+2%).

La Spagna infine soffre di un momento di incertezza derivato dal ridimensionamento delle prospettive di crescita economica e dagli annunci sugli stop futuri dei veicoli inquinanti.

C’è da preoccuparsi?

Gennaio 2018 è stato un mese record per le immatricolazione, in Germania ad esempio è stato il migliore dal 1999. Riteniamo quindi abbastanza normale il fatto che le immatricolazioni siano in calo nel 2019 rispetto al 2018. Per il momento preoccuparsi sembra assolutamente prematuro e non necessario.

Se però questo trend negativo iniziato a fine 2018 non dovesse invertirsi si rischierebbe di rientrare in una crisi del settore.

Veicoli commerciali

Non sorridono nemmeno i veicoli commerciali che a gennaio hanno subito un leggero calo in Italia (-1,1%). Sempre Michele Crisci ha dichiarato:

I risultati di questo inizio anno dimostrano ancora una volta quanto sia indispensabile e urgente assumere delle contromisure da mettere in pista per contrastare questo scenario di incertezza politica ed economica che destabilizza i clienti e il mercato. Nell’ultima Legge di Bilancio non sono stati inseriti i provvedimenti strutturali richiesti a gran voce dal settore, anzi: la riduzione dell’aliquota IRES per la quota di utili reinvestiti in beni strumentali, introdotta nella finanziaria, non può supplire al mancato rinnovo del Superammortamento, anche alla luce dei requisiti richiesti per la fruizione. L’UNRAE ribadisce la necessità di un’accelerazione dello svecchiamento del parco circolante costituito da troppi veicoli anziani e, conseguentemente, poco sicuri e rispettosi dell’ambiente.